Sicilia e sardegna resteranno chiuse ai viaggiatori per altre due settimane. Non varrà per le due isole il provvedimento che da il via libera ai rientri dal 4 maggio. Lo si evince da un decreto congiunto del Ministero dei Trasporti e di quello della salute che sembra aver ascoltato l’appello dei governatori delle due isole.
Ci saranno, comunque, novità nel trasporto ferroviario con l’aggiunta di nuovi collegamenti a lunga percorrenza che andranno ad integrare l’offerta al fine di assicurare i servivi minimi essenziali. Il nuovo Decreto congiunto Mit – Ministero della Salute prevede anche la proroga al 17 maggio dell’efficacia di tutte le altre misure limitative, relative alla Regioni Sicilia e Sardegna, adottate in precedenza per far fronte all’emergenza sanitaria da Covid19.
Si tratta chiaramente della risposta alla telefonata di ieri sera di Musumeci al ministro con la quale il governatore siciliano aveva chiesto “di mantenere inalterate le norme per l’accesso in Sicilia. Saranno, come sempre, i dati epidemiologici a suggerirci, nelle prossime settimane, quando avviare una lenta e graduale riapertura dei collegamenti con il resto del Mondo. Se oggi l’Isola può contare sul più basso numero di contagi lo si deve anche alla forte limitazione degli arrivi e alla disciplina del popolo siciliano”.
La telefonata del presidente della Regione era una reazioni all’allarme scattato ieri che aveva causato una nuova ondata di paura facendo temere che con il 4 maggio maggio con l’ingresso della Fase 2 si possa verificare una nuova ondata di rientri.
Ieri, infatti, si era registrato il tutto esaurito sul treno Milano Napoli del 4 maggio e si era avuta notizia del raddoppio delle corse da parte di Trenitalia. Posti esauriti anche su bus e aerei. La fase 2 che non ha riaperto quasi nulla mettendo, però, nero su bianco la possibilità di rientrare a casa anche se la residenza si trova in un’altra regione e perfino se vieni dall’estero aveva fatto scattare la corsa alla prenotazione e già il raddoppio delle frecce, ovvero i treni veloci da Milano a Napoli.
Come accaduto in occasione delle altre tre ondate di rientri al Sud si teme che il traffico di rientro non si fermerà a Napoli ma continuerà verso calabria e Sicilia. e dunque si diffonde la paura della quarta ondata di rientri e con essa di un nuovo picco di contagi nel Meridione che è stato fino ad ora il meno raggiunto.
Il problema esiste anche perchè i presidenti delle regioni hanno chiesto modifiche al decreto per le aree a più basso contagio ma da Roma non se ne vuole sapere di dividere l’Italia in contagiati e non, e la trattativa si annuncia lunga e difficile
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