I lavoratori del settore igiene ambientale hanno incrociato le braccia lunedì scorso e sono pronti a nuove agitazioni. Lo ha detto a TalkSicilia, Giuseppe Badagliacca, componente del direttivo nazionale del sindacato Fiadel. Sul tappeto c’è la difesa dello status dei lavoratori, la difesa del contratto unico di settore e lo stop alla costante pressione delle aziende provate che spingono alla precarizzazione del settore.
Da tempo va avanti una trattativa sindacale con al centro le richieste dei lavoratori di quel settore ambientale. Ma quel tavolo è saltato per volontà delle parti datoriali che hanno abbandonato la trattativa. Da qui, lo sciopero dell’8 novembre, che potrebbe essere soltanto la prima tappa di una protesta, estesa a livello nazionale. La Sicilia, che sconta annosi ritardi nel settore dei rifiuti, potrebbe trovarsi sommersa dal caos. E dalla spazzatura.
“I lavoratori del settore ambiente rischiano oggi giorno la propria salute, per svolgere un servizio necessario alla comunità Non avete idea in che condizioni si lavora nel settore – racconta Badagliacca – perchè spesso gli addetti, anche in tempo di pandemia, sono costretti a lavorare con mezzi non sanificati. E le sorprese, talvolta drammatiche, non mancano. Qualche giorno fa, proprio in Sicilia, un lavoratore che stava agganciando un cassonetto dei rifiuti al camion per svuotarlo, è stato aggredito da un ratto che si era nascosto tra i rifiuti. Gli si è attaccato al braccio e l’ha ferito al volto. E’ giusto che la gente rischi la propria salute in questo modo?”.
Il contesto parla di degrado, quindi. Ma dalla parte dei datori di lavoro e delle istituzioni si fa finta di non vedere. Per cosa protestano i lavoratori del settore ambiente:”al tavolo nazionale – continua Badagliacca – abbiamo ricordato la necessità di un contratto unico di filiera. Da questo orecchio non ci vogliono sentire. Le aziende vogliono applicare contratti diversi e segnati da una generale flessibilità. Ai lavoratori chiedono la massima flessibilità dell’orario lavoro. Sembra un principio moderno, ma è una mannaia che punta alla precarizzazione dei rapporti di lavoro, a cancellare il sistema di relazioni industriale ed a trasformare, infine, l’intero bacino di quegli addetti in un esercito di precari, chiedendo la cancellazione di una soglia limite al numero di rapporti di lavoro part time”.
Badagliacca, intervistato da Ignazio Marchese, ha anche spiegato, punto su punto, le criticità del settore rifiuti nelle città siciliane. Un contesto segnato da approssimazione e gestione poco oculata. Il sindacalista della Fiadel non risparmia una stoccata al governo regionale: “è stata sprecato un intero mandato. Il governo regionale ha sprecato cinque anni. Adesso arrivano i fondi Pnrr, probabilmente gli ultimi che ci toccano per i prossimi anni”.