Esonero del pagamento per il 2024 dei ruoli che derivano dall’irrigazione di soccorso per gli agricoltori siciliani che ricadono nei comprensori dei Consorzi di bonifica.

Lo prevede un emendamento alla manovra finanziaria in discussione all’Ars presentato dal presidente della Regione, Renato Schifani, per sostenere gli imprenditori agricoli alle prese con la grave crisi determinata dalla siccità.

Per questa agevolazione, la norma prevede uno stanziamento di 10 milioni di euro da ripartire tra i Consorzi, con decreto dell’assessore all’Agricoltura, per ridurre l’onere a carico degli agricoltori fortemente penalizzati dall’emergenza idrica.

“Un ulteriore sforzo finanziario del governo – evidenzia il presidente Schifani – per sostenere un settore che sta pagando un grande prezzo a causa della siccità senza precedenti nella nostra regione”.

Musumeci attacca comuni e Regione, “Speso solo 30% risorse”

Contro la siccità “abbiamo messo a disposizione 1,2 miliardi per le regioni: 400 milioni per progetti già in essere e 800 milioni per nuove iniziative. Il ministro Fitto mi dice che solo circa il 30% risulta essere stato finora utilizzato. Bisogna concludere entro giugno 2026. Mi auguro che il dato non sia aggiornato o che ci sia un arretrato sul quale le regioni sapranno lavorare con grande impegno per recuperare il tempo perduto”. Lo ha detto il ministro per la Protezione Civile, Nello Musumeci, durante la conferenza di presentazione del nuovo capo Dipartimento, Fabio Ciciliano.

“Contro siccità piano da 500 interventi in 10 anni”

“Abbiamo elaborato 500 interventi per un piano che si dovrebbe realizzare in 10 anni. Si tratta di miliardi e miliardi di euro. Dalla sola Sicilia sono arrivate 52 proposte. Basti pensare che in Italia non si fanno dighe da 40 anni”. Lo ha detto il ministro per la Protezione Civile, Nello Musumeci.

“Negli anni passati non c’è mai stata una programmazione seria sulla crisi idrica – ha aggiunto –. Abbiamo sprecato e mortificato l’acqua e oggi l’acqua si prende la sua rivincita. Bisogna capire come fare per conservare l’acqua piovana, servono infrastrutture adatte e capaci”.

Ed ancora: “C’è bisogno poi della riqualificazione della rete urbana di distribuzione, anche se l’anello più debole è quello della cultura dell’approccio all’uso dell’acqua per evitare gli sprechi. Cominciamo a pensare all’acqua di mare e alle acque reflue. In alcune parti si stanno già realizzando strutture in questo senso. Si tratta di un processo lungo ma questo governo la strada l’ha già imboccata. Dobbiamo dotare il territorio delle necessarie infrastrutture. La cabina di regia lavora con grande impegno e speriamo che continuino ad arrivar dalle regioni i risultati sperati”.

Barbagallo, “Musumeci predica bene ma razzola male”

Il segretario regionale del Pd Sicilia Anthony Barbagallo però va all’attacco. “Oggi il ministro Musumeci scopre che vi è un ritardo delle regioni in tema di interventi per la siccità? Ha ragione da vendere. Ma ha scordato che proprio in Sicilia, quando lui era presidente della Regione, ci sono stati notevoli ritardi nell’approvazione del Piano per la gestione idrica in Sicilia e che lui stesso ha conseguito il record di 31 progetti bocciati su 31 nel primo bando PNRR? Né lo stesso Musumeci quando era governatore – dal 2017 al 2022 – ha mai messo mano ad una vera riforma dei consorzi di bonifica a cui è affidata in buona parte la programmazione e l’attuazione di questi progetti”.

Ritardi negli interventi per ridurre perdite rede idrica

Barbagallo prosegue: “Sui ritardi negli interventi per ridurre le perdite nella rete idrica, che in Sicilia tocca il 50% bastava che Musumeci leggesse la relazione dei Corte dei Conti sulla gestione delle misure PNRR volte a contenere la perdita nelle reti di distribuzione delle risorse idriche: si tratta di criticità ben note anche durante il suo mandato in cui è mancata una programmazione adeguata”.

“Governo totalmente inadeguato”

E poi la stilettata finale: “Questo governo di centrodestra, totalmente inadeguato e inefficiente, ha approvato il Piano idrico nazionale solo lo scorso giugno e – ma Musumeci c’era in Cdm mentre si discuteva e si approva il Piano? – a fronte di 1,6 miliardi necessari per le opere idriche in Sicilia, sono stati stanziati soltanto 92 milioni per lavori su cui ancora il MIT deve ancora perfezionare i decreti. Eppure il termine obbligatorio per conseguire il target PNRR è il 31 marzo 2026. Certamente sono previsti termini stringenti su cui la Sicilia pagherà dazio a causa proprio di Musumeci che oggi da ministro si erge ad amministratore duro e puro, predicando bene ma razzolando malissimo”.

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