Gli agricoltori agrigentini chiedono a gran voce aiuto al Governo Regionale. Lo hanno fatto questa mattina sotto la sede del Dipartimento Acqua e Rifiuti di viale Campania, a Palermo. La manifestazione, inizialmente prevista in piazza Indipendenza, è stato spostata vista la contemporanea presenza del presidio permanente di ColdirettiColdiretti. Circa un centinaio i presenti, i quali hanno esposto cartelli e striscioni per sottolineare ulteriormente lo stato di crisi che regna nelle campagne attorno ad Agrigento.
Ad indire il presidio di questa mattina è stato il comitato “Insieme per l’acqua”, gruppo civico che rappresenta lavoratori ed imprenditori di 14 comuni dell’agrigentino. A capitanare il gruppo è stato il presidente Leonardo Borsellino. “Chiediamo che vengano firmate le convenzioni per la manutenzione delle strutture idriche e che venga bloccata la produzione di energia attraverso i sistemi idroelettrici. Sarebbe una boccata d’ossigeno, anzi. Una boccata d’acqua per i nostri campi”.
Il problema rimane sempre quello: la carenza d’acqua ad uso agricolo. Fatto che rischia di compromettere le produzioni di frutta e verdura. In particolare di pesche. “Rappresento tutti gli agricoltori del comprensorio di Bivona che oggi sono venuti a Palermo per manifestare con forza per chiedere una dotazione di acqua adeguata per i propri pescheti. Non possiamo più vivere di promesse. Non possiamo più essere ostaggi di politici e burocrati. Il nostro territorio è affamato e si sta spopolando sempre di più. Cosa volete? – si chiede Gabriele Trizzino – Volete che ce ne andiamo anche noi? Vogliamo lottare per restare”.
Questa è la seconda mobilitazione tenuta a Palermo nel giro di pochi giorni. Lunedì infatti si era tenuto il corteo di protesta del gruppo guidato da Coldiretti. Una delegazione dello stesso è stata ricevuta a Palazzo Orleans, ma ciò non ha fermato la protesta, la quale sta continuando tutt’oggi con un presidio permanente in piazza Indipendenza. Al netto dei fondi messi a disposizione, in assenza di precipitazioni, la situazione rischia comunque di complicarsi.