Pianificare interventi coordinati che prevedano la possibilità, da parte dei centri di dialisi, di segnalare casi di carenza idrica e attivare tempestivamente l’intervento dei servizi di approvvigionamento dei Comuni e della Protezione civile. È questa una delle misure proposte dall’assessorato regionale della Salute alla Cabina di regia di Palazzo d’Orléans contro l’emergenza idrica per affrontare possibili rischi dovuti alla carenza di acqua per quelle strutture private che effettuano trattamenti “salva vita”.
Su input del presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, la prossima settimana si terrà un incontro con le associazioni di categoria che avevano lanciato un appello sui possibili rischi dovuti alla crisi idrica. Alla riunione parteciperanno il dirigente del dipartimento per la Pianificazione strategica dell’assessorato della Salute, Salvatore Iacolino, e il capo della Protezione civile regionale, Salvatore Cocina, in qualità di coordinatore tecnico della Cabina di regia contro la siccità istituita presso la Presidenza.
“Non ci sono rischi al momento”
L’assessorato della Salute sottolinea comunque che, pur potendo rappresentare l’attuale emergenza una criticità anche nel settore sanitario, non sussiste al momento un concreto rischio di interrompere le attività, dato che, in quanto trattamenti “salva vita”, la normativa prevede per i centri di dialisi la presenza di cisterne con capienza adeguata al numero di reni artificiali dichiarati, rifornibili dall’esterno in caso di carenza idrica in modo da assicurare in ogni momento la possibilità di intervento. Una circostanza che nei mesi estivi già occasionalmente si verifica in Sicilia.
“Le istituzioni non ci ascoltano”
“Per le prestazioni dialitiche salvavita l’acqua è fondamentale, stiamo facendo sforzi immani. Purtroppo le istituzioni non ci danno ascolto. La situazione è davvero grave”, aveva detto qualche giorno fa il presidente e il vice presidente dell’Associazione Dialisi Sicilia, Giuseppe Verde e Livio Marrocco. Ad Alcamo (Trapani) l’acqua viene erogata ogni quattro giorni, critica la situazione anche a Lercara Friddi, Adrano, Lentini, Sciacca e Ribera. Sono circa 3 mila i pazienti in dialisi in Sicilia. L’Associazione rinnova l’appello alla Regione e alle Prefetture: “Bisogna agire in fretta, la vita dei pazienti è in pericolo”.
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