Si profila un nuovo colpo per Cosa Nostra. Dopo Sergio Macaluso uno dei boss di Resuttana, diventato a sua volta collaboratore di giustizia dopo gli arresti dello scorso dicembre, si pente anche il suo braccio destro Domenico Mammi.
Per i sostituti procuratori della Dda Annamaria Picozzi, Amelia Luise e Roberto Tartagliaserg è un pentimento che potrebbe avere importanti conseguenze se le sue parole verranno ritenute attendibili.
Primo perché a svelare gli affari di Resuttana non ci sarebbe più soltanto la parola di Macaluso, ma anche quella del suo braccio destro. Ogni episodio avrebbe una doppia conferma che in sede processuale ha un valore enorme.
“Voglio cambiare vita, per me e i miei figli”, ha detto ai pubblici ministeri prima di iniziare a parlare del mandamento, a delinearne i contorni, i rapporti di forza, i rapporti con le altre famiglie mafiose. Pagine e pagine di verbali con al centro estorsioni e tutti gli affari illeciti.
Domenico Mammi è un uomo d’onore ma non ancora un boss. Uomo fidatissimo di Macaluso partecipava alle azioni, soprattutto estorsioni, come quella fatta ai titolari della pizzeria La Braciera dove gli estorsori vennero colti sul fatto dagli agenti del commissariato San Lorenzo. Sono decine le estorsioni commesse da Mammi. Alcune sono già state oggetto del processo Apocalisse dove il neo pentito potrebbe essere sentito.