Il dirigente del Corpo Forestale della Regione Siciliana Filippo Principato si è dimesso. Prima della scadenza ha firmato la lettera inviata al presidente della Regione e all’assessore competente con la quale comunicava che dopo appena due anni ha deciso di lasciare l’incarico.
Un addio amaro come si legge in una lettera che ha inviato a tutti i componenti del corpo forestale.
“Dopo oltre due anni di permanenza al vertice del Corpo Forestale Regionale e prima della scadenza dettata dall’ulteriore proroga, ho ritenuto opportuno rassegnare le mie dimissioni dalla carica di Dirigente Generale – scrive Filippo Principato – Mi dimetto perché ho da tempo percepito la mancanza di fiducia da parte dei massimi vertici istituzionali, anche se mai è venuto meno il mio impegno e la dedizione alla causa del Corpo Forestale, almeno fino a quando mi sono reso conto che tutti gli sforzi diventavano inutili se non accompagnati dalla necessaria condivisione. Poiché mai mi rassegnerei all’irrilevanza, credo sia giunto il momento di lasciare, anticipando forse una scelta già scritta, purtroppo in un momento drammatico per il Corpo Forestale e l’intera Regione Siciliana”.
Sono stati anni di lavoro intenso. “Ho creduto in una speranza di rinascita, provando a ridare dignità istituzionale a un Dipartimento in cui regnava il disordine e la rassegnazione, causati da troppi anni di abbandono – aggiunge Principato – Con l’aiuto di molti di voi, ho proposto vari iniziative legislative: lo sblocco dell’organico, il riordino del Corpo, il concorso per nuovi agenti e svariate altre norme volte al miglioramento dell’efficienza dell’Amministrazione e al riconoscimento di tutte le figure professionali all’interno del Comando.
Ad oggi solo una piccola parte di quanto preventivato è stata realizzata non essendosi verificate le condizioni, anche, ma non solo, finanziarie, per poter compiere quella che auspicavo come una svolta decisiva per il Corpo. Questa esperienza, unita al contatto giornaliero con tutti voi che ho sempre privilegiato, mi ha sicuramente formato e, forse, si sarebbe potuto ripartire dagli inevitabili errori commessi per provarci di nuovo e con rinnovato impegno, ma non rilevo più le condizioni per riprovarci”.
E conclude Principato. “Non credo di avere molto da rimproverami e rifarei le stesse scelte perché mai sono state dettate da strategie personali, ma solo dal senso del dovere, del rispetto dell’individuo e della sua umanità. Per questo sono sicuro, come ho sempre fatto, prima e dopo questa esperienza lavorativa, di potervi rivolgere lo sguardo senza mai doverlo abbassare, ma sempre dritto negli occhi”.
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