Curare meglio i pazienti risparmiando: se ne parla al “II° Simposio internazionale sulla qualità” organizzato da ISMETT e UPMC, in corso oggi a Palazzo dei Normanni a Palermo. Al centro della discussione c’è un metodo, il Lean Six Sigma, messo a punto in ambito industriale per eliminare gli sprechi e ridurre gli errori nei processi e nelle attività, ma che negli ultimi anni si sta cercando di trasferire anche in medicina.
Negli Stati Uniti il metodo è conosciuto da tempo. “Al Virginia Mason Institute lo applicano da vent’anni in tutti i settori, dall’amministrazione alla chirurgia, al pronto soccorso – spiega Henry Otero, uno dei massimi esperti del settore a Palermo per insegnare come utilizzare il metodo – con risultati molto interessanti”. L’eliminazione degli sprechi si riflette anche in un miglioramento degli standard di qualità delle cure offerte ai pazienti. “Sebbene non li abbiamo misurati direttamente– spiega Eric Bakow dell’University of Pittsburgh Medical Center (UPMC) – i guadagni per la salute si possono dedurre dalla riduzione delle riammissioni in ospedale o dalla prevenzione delle infezioni”.
La spinta al taglio degli sprechi viene anche dai dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) secondo cui nel mondo una percentuale della spesa sanitaria compresa tra il 20% e il 40% rappresenta uno spreco causato da un utilizzo inefficiente delle risorse. E anche se in una classifica stilata da Bloomberg la sanità italiana nel 2018 si è piazzata al quarto posto per efficienza nel mondo, c’è ampio spazio per migliorare, come sappiamo: dai tempi di attesa troppo lunghi alle diagnosi sbagliate, dalle prescrizioni non corrette agli errori medici. L’importante però è ascoltare i pazienti: “Quando abbiamo iniziato – spiega Otero – pensavamo di sapere cosa volessero i pazienti e di cosa avessero bisogno. Ma poi abbiamo capito che avevamo torto. Ora includiamo i pazienti in ogni fase dei processi di progettazione e nel nostro modello di processo decisionale condiviso. Io credo che le vere innovazioni nell’assistenza sanitaria verranno da quelle organizzazioni che includono i pazienti come partner alla pari”.
Alcuni di questi approcci per migliorare efficacia ed efficienza sono già usati da ISMETT, tanto che in occasione del simposio verrà premiato il migliore progetto Lean presentato dagli operatori dell’Istituto. I tre progetti selezionati tra i quali si sceglierà il vincitore nel corso del simposio riguardano un programma di Antifungal Stewardship sull’appropriatezza di prescrizioni, consumi e costi dei farmaci antimicotici; l’appropriatezza prescrittiva per l’esame colturale delle urine; la gestione digitale del magazzino di radiologia. Tre progetti che hanno identificato ed eliminato quelle attività che non hanno valore aggiunto, snellendo così i processi e migliorando l’efficienza.
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