Il Consiglio di Stato, con una sentenza pubblicata mercoledì, ha bloccato la realizzazione di un elettrodotto aereo a 380 kV, un’opera in doppia terna che collega le stazioni elettriche di Chiaramonte Gulfi (Ragusa) e Ciminna (Palermo) e coinvolge 6 province e 24 comuni siciliani. I giudici amministrativi di secondo grado hanno annullato per difetto di motivazione il decreto V.I.A. adottato dal Ministero dell’Ambiente – di concerto con il Ministero dei Beni Culturali ed Ambientali – con cui era stato espresso giudizio favorevole di compatibilità ambientale. L’opera è affidata all’azienda Terna che, in una nota, fa sapere di mettersi “a disposizione dei Ministeri competenti e della Soprintendenza per fornire tutto il supporto necessario affinché possano assumere una nuova determinazione sanando il riscontrato vizio motivazionale”.
L’elettrodotto, nel progetto originario, ha una lunghezza di 172 km e intende migliorare la situazione elettrica dell’Isola: garantendo gli scambi tra area orientale ed occidentale della Sicilia, garantendo standard più elevati di sicurezza e qualità, sfruttando maggiormente l’energia messa a disposizione da fonti rinnovabili. A beneficiarne sarebbe in particolare sarebbero Palermo e l’area della Sicilia occidentale, che potrebbero svincolarsi dalle centrali di produzione inquinanti che forniscono loro l’energia elettrica.