La 40° edizione del Meeting di Rimini che si svolgerà nei padiglioni della Fiera di Rimini dal 18 al 24 agosto 2019 vedrà quest’anno la partecipazione della Sicilia con una mostra particolarmente importante e significativa che riguarda il Duomo di Monreale dal titolo: “Si aprì una porta nel cielo. La Cattedrale di Monreale”.
Nel corso della presentazione avvenuta nel palazzo dell’Arcivescovado di Monreale il curatore del progetto scientifico, Mirko Vagnoni, ha spiegato così la particolarità dell’iniziativa. “Quando mi è stata fatta la proposta – ha detto – ho subito precisato che non ci si poteva accontentare di riportare foto e reperti della Cattedrale a Rimini, ma che bisognava far comprendere che la Cattedrale ha avuto ed ha una vita e che essa è stata testimonianza dai Benedettini provenienti da Cava dei Tirreni che l’hanno abitata per tanti anni. Per questo motivo i visitatori lungo i 700 mq dovranno fare un percorso che idealmente è quello che facevano i monaci, dal monastero al coro, dal luogo di abitazione al luogo della preghiera. Ed è per questo che lungo il percorso saranno invitati a fermarsi e a riflettere, non solamente a guardare”.
Il riferimento è alla sala che a metà percorso ospiterà l’icona dell’Odigitria, un capolavoro assoluto dell’arte medioevale, che lascia Monreale per la prima volta, per una sede espositiva fuori della Sicilia.
“L’icona- ha spiegato don Gaglio – avrà un posto di assoluto rilievo lungo il percorso, in una sala in penombra, senza spiegazioni di sorta, per invitare i visitatori a fermarsi e a contemplare, perché possano pianamente e personalmente comprendere ciò che può dire al cuore di ciascuno”.
All’Arcivescovo mons. Michele Pennisi, il compito di spiegare il senso dell’iniziativa. “Bisogna partire – ha detto – dal tema di quest’anno del Meeting, tratto da una poesia di Karol Wojtyla, «Nacque il tuo nome da ciò che fissavi». Esso indica la domanda cui vuole rispondere l’evento di Rimini che può essere così sintetizzata: “Da dove viene il “volto” di ciascuno di noi? Che cosa dà significato al nostro “nome” proprio”? “Senza volto, infatti – ha proseguito – non si può guardare niente e non si può godere di niente; e senza nome ci si riduce al niente mischiato con nulla, per citare un detto della tradizione siciliana. La mostra sul Duomo e il complesso architettonico di Monreale, ”Si aprì una porta nel cielo: la cattedrale di Monreale”, vuole contribuire a dare un risposta al tema proposto dal Meeting”.
Al palazzo arcivescovile erano presenti: Darawsha Adham, Assessore per la cultura del Comune di Palermo, Rosanna Giannetto, Assessore per la Cultura del Comune di Monreale, il Col. Luigi De Simone, Comandante Compagnia Carabinieri di Monreale, il Cap. Guido Volpe, Comandante del Gruppo Carabinieri di Monreale, il maestro Marcelo Cesena, che durante la kermesse riminese eseguirà per la prima volta in Italia il concerto che è stato eseguito nel dicembre del 2018 nella Cattedrale di Monreale.
La mostra si articola in cinque sezioni, con tre video e la riproduzione praticamente in scala 1:1 del portale di Bonanno che apre il percorso e del Pantocratore, che lo chiude con il suo straordinario abbraccio.
A Rimini saranno esposti oggetti sacri come parte integrante del percorso che faranno i visitatori perché la Cattedrale è un monumento vivo. Gli oggetti non vengono solo dalla Cattedrale o dal suo museo, ma anche dalla biblioteca dei monaci, dalla biblioteca del Seminario, e dall’Archivio Storico della Cattedrale.
La mostra vuole, infatti, raccontare la vita che c’era attorno alla Fabbrica del Duomo e che poi culminava nell’attività liturgica. Tra le cose difficili da spiegare è che cosa significhi creare un mosaico, e di conseguenza cosa significhi realizzare un ciclo così complesso come quello della Cattedrale. Per questo motivo, sarà allestito uno spazio in cui per qualche ora al giorno, alcuni studenti dell’Istituto per il Mosaico faranno vedere – soprattutto ai ragazzi – come si crea un pezzo di mosaico. Basterà questo a far comprendere quanto grande sia stato il progetto della decorazione, e quante energie e competenze abbia richiesto.
Il direttore del Meeting per l’Amicizia tra i popoli, Emmanuele Forlani, ha ripercorso velocemente la storia di queste 40 edizioni anticipando alcune delle iniziative più significative che si svolgeranno nell’edizione di quest’anno e invitando tutti a venire “Perché – ha detto – il Meeting più che raccontato deve essere visto e vissuto”.
Per ultimo ha preso la parola Sandro Chierici, il responsabile di Ultreya, la società che ha curato tutti gli aspetti tecnici per la sua realizzazione, il quale ha evidenziato alcuni dei tanti problemi realizzativi con cui hanno fatto i conti, primo tra tutti la riproduzione fotografica del portale e del Pantocratore, per rendere il più vicino possibile alla realtà le due tappe più importanti, l’apertura e la chiusura del percorso offerto ai visitatori.
Alla fine c’è stato spazio per ascoltare nella sala Rossa del palazzo due brani del concerto che venerdì 23 agosto il maestro Marcelo Cesena eseguirà a Rimini. Fanno parte dei 15 pezzi scritti appositamente per il Duomo di Monreale e eseguiti in prima mondiale a dicembre dello scorso anno.