Si allontana lo spettro di uno sfratto per il “Baretto” di Mondello. La struttura è stata oggetto di un contenzioso fra l’attuale titolare, Vincenzo Schillaci, e la società Italo-Belga, detentrice della concessione. Una vicenda finita nelle aule del Tribunale di Palermo e che sembrava essere terminata con un’ordinanza di sfratto che sembrava ormai inevitabile. Ma l’impegno cittadino, da un lato, e la mediazione in corso fra gli attori in causa dall’altro, potrebbero dar vita ad un risvolto decisamente diverso.
Ed è proprio lo storico titolare del Baretto a chiarire lo stato delle trattative. “Confermo di avere avviato un concreto dialogo con la società Italo-Belga“. Ciò, si legge nella nota scritta da Schillaci, “al fine di raggiungere un accordo in merito alla ormai nota controversia giudiziaria per il rilascio del “Baretto”, conseguente il mancato pagamento dei canone degli ultimi 10 anni“.
“La Società si è resa disponibile nel portare avanti detta iniziativa. Valutando la possibilità di rinviare l’immissione in possesso dell’immobile già fissata irreversibilmente per la data del 19 agosto“. Questo “dove sussistano le condizioni oggetto dell’accordo transattivo. Ringrazio la società per la disponibilità mostrata. Consentendo la possibile prosecuzione dell’attività fino alla conclusione della corrente stagione estiva. Anche nell’interesse generale di entrambe le attività imprenditoriali coinvolte. Personalmente mi impegno, in caso di mancato raggiungimento dell’accordo, a dare seguito a quanto stabilito in sentenza in favore della Società Italo-Belga“.
Un provvedimento, quello dell’ordinanza di sfratto, a cui il titolare del Baretto si era fermamente opposto. Ciò insieme ai suoi dipendenti ma anche grazie dell’aiuto di liberi cittadini che hanno deciso di partecipare al sit-in tenutosi in data 26 luglio. Giorno in cui doveva avvenire lo sgombero dei locali. Un folto gruppo di persone che ha presidiato la storica attività di Mondello, in attesa dell’arrivo dell’ufficiale giudiziario. Mobilitazione popolare che faceva seguito ad una raccolta firme avvenuta online per salvare lo storico bar di piazza Valdesi.
Sul posto erano giunti anche diversi personaggi del mondo politico, tra cui anche l’assessore al Patrimonio Antonino Sala e il capogruppo del PD a Sala delle Lapidi Rosario Arcoleo. Un impegno che aveva dato luogo anche alla presentazione della richiesta di sospensiva del provvedimento presentata al Tribunale di Palermo. Richiesta però respinta dai togati qualche giorno dopo.
Un esecuzione di sfratto non verificatasi poi per un vizio di forma dell’atto. Secondo quanto riferito dal titolare, nell’atto del Tribunale si imponeva lo sfratto su un complesso di 37,50 metri quadri, mentre l’intera struttura ne presenta 80. Una discussione che ha portato ad un sopralluogo dei tecnici di parte. Confronto che ha poi determinato il rinvio dello sfratto al 19 agosto. Oggi quindi l’ennesimo capitolo di una vicenda che va avanti da anni, che apre però uno spiraglio di sole per i gestori del “Baretto”. Ciò in attesa che le trattative possano giungere ad una conclusione.