Il 27 gennaio, Giornata della Memoria, viene celebrata la liberazione del campo di sterminio di Auschwitz, paradigma di tutti i campi di sterminio della Germania e dell’Europa dell’Est dove avvenne il genocidio del popolo ebraico.
Si è stabilito di celebrare il Giorno della Memoria ogni 27 gennaio perché in quel giorno del 1945 le truppe dell’Armata Rossa, impegnate nella offensiva Vistola-Oder in direzione della Germania, fecero irruzione ad Auschwitz.
L’apertura dei cancelli di Auschwitz mostrò al mondo intero non solo molti testimoni della tragedia, ma anche gli strumenti di tortura e di annientamento utilizzati nel lager nazista. La Giornata della Memoria è stata istituita nel 2005 dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite.
“Nella Giornata della memoria desidero rivolgere un pensiero commosso alle vittime innocenti della Shoah. Giornate come questa devono essere uno stimolo alla riflessione collettiva oltre che un monito, soprattutto per le nuove generazioni. Non si può prescindere dalla lettura attenta degli avvenimenti che hanno segnato la nostra storia recente. È nostro dovere non dimenticare la tragedia dell’Olocausto e con essa le vittime siciliane deportate nei campi di concentramento. Storie terribili, che meritano condanna e memoria”. Lo dice il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci.
“Ricordare l’orrore della Shoah affinché non si ripeta mai più un simile salto nel buio, una simile negazione dei diritti umani”. Lo dice Giuseppe Lupo, capogruppo del PD all’Ars. “Anche nelle Democrazie apparentemente più solide – aggiunge l’esponente del Partito Democratico – è dovere di ciascuno di noi tutelare il valore della Memoria Collettiva, soprattutto nei confronti delle giovani generazioni”.
Anche la Sicilia partecipa al ricordo delle vittime della follia nazista
Vittime e parenti dei sopravvissuti alla Shoah, scrittori, intellettuali, poeti, animatori culturali, tutti insieme per due giorni a partire dalle 16 di oggi, su Facebook, Youtube e sul sito della “Strada degli scrittori” per evocare un dramma, per leggere un brano, recitare una poesia.
Un modo per ricordare l’orrore dell’olocausto, e sottolineare quanto la cultura, i libri, l’arte, possano farci riflettere non solo sul passato, ma anche su come l’intolleranza, la mancanza di rispetto verso gli altri, siano ancora, purtroppo, in tutto il mondo, un tema attuale.
La maratona si aprirà con l’intervento dell’assessore all’Istruzione della Regione siciliana Roberto La Galla e con la storia un sopravvissuto al campo di sterminio di Mauthausen, Domenico Aronica, ritornato nella sua Canicattì dove scrisse un agghiacciante memoriale.
“L’immagine scelta dal ministero per questa edizione della Giornata della Memoria è di per sé emblematica: l'”Epitaffio di Mara”, proveniente dalle catacombe ebraiche di Monteverde a Roma conservato al Museo Archeologico Nazionale di Napoli ed esposto al MEIS di Ferrara, ci racconta di una convivenza millenaria tra credi, popoli e culture nel nostro territorio. Una lunga storia, che ha fatto dell’ebraismo italiano uno dei caratteri originali della nostra identità nazionale, improvvidamente rinnegato con l’abominio della promulgazione delle leggi razziali”.
Lo scrive il ministro di beni culturali e turismo Dario Franceschini, che presenta la campagna digitale lanciata dal Mibact che raffigura l’epigrafe funeraria con l’Epitaffio di Mara, in uno scatto di Marco Caselli Nirmal nel momento in cui il reperto viene collocato in esposizione al Museo dell’Ebraismo Italiano e della Shoah di Ferrara, ricordando contestualmente i “grafici della follia” elaborati nel 1938 dalla Direzione Generale Demografia e Razza del Ministero dell’Interno per stabilire la purezza del sangue, conservati all’Archivio Centrale dello Stato.
“La decisione di escludere parte di sé dal corpo della nazione – sottolinea il ministro – ha avuto conseguenze dolorose per il nostro Paese, una ferita profonda gravida di conseguenze ancora attuali. Una vergogna che ha contribuito alla discriminazione, segregazione, deportazione e sterminio di migliaia di ebrei italiani sulla base di una folle teoria della razza”.