Gli indagati nell’operazione antidroga tra Brancaccio e Sperone a Palermo. In carcere è finito Alessio Salvo Caruso, 29 anni, gravemente ferito a marzo nell’agguato in cui era stato ucciso il boss Giancarlo Romano in via XXVII Maggio.
Gli altri arrestati e portati in carcere
Insieme a lui sono stati arrestati e portati in carcere. Pietro Argeri, 35 anni, Gaetano Ingrassia, 34 anni, Giuseppe Davide Arduino, 29 anni, Nicola Argeri, 54 anni, Francesco Messina, 29 anni, Salvatore Agnello, 23 anni, Maria Chiappara, 37 anni, Davide Anselmo, 27 anni, Sebastiano Chiappara, 26 anni, Girolamo Tarantino, 21 anni, Paolo Chiovaro, 36 anni, Samuele Argeri, 23 anni, Antonino Messina, 28 anni, Salvatore Navarra, 21 anni, Antonino Ricotta, 20 anni, Isidoro Lo Nardo, 27 anni, Giuseppe Lucchese, 24 anni, Salvatore Zora, 25 anni, Luigi Iemmito, 51 anni, Vincenzo Lucchese, 27 anni.
Ai domiciliari
Ai domiciliari sono andati Salvatore Fiorentino, 24 anni, Andrea Pizzo, 23 anni, Daniela Chiovaro, 47 anni, Salvatore Messina, 52 anni, Salvatore Cipolla, 52 anni.
Sindaco di Palermo, grato al questore per operazione antidroga
“Esprimo il mio apprezzamento e il mio profondo senso di gratitudine nei confronti del Questore e della Squadra mobile di Palermo per la brillante operazione che ha portato all’arresto di 26 persone, smantellando, così, una vasta rete di spaccio di stupefacenti tra lo Sperone e Brancaccio. Un altro segno tangibile del grande impegno che tutte le forze dell’ordine, coordinate dalla magistratura, stanno mettendo in campo per contrastare il traffico di droga in città”. Così il sindaco di Palermo Roberto Lagalla.
Pusher e vedette h24
Nel corso dell’indagine è stato documentato anche che lo smercio dello stupefacente avviene continuativamente nell’arco delle 24 ore, con una rigida organizzazione dei turni di pusher e vedette. Nel corso dell’esecuzione sono stati impegnati numerosi reparti speciali come il reparto prevenzione crimine, delle unità cinofile e il reparto volo. Nel corso dell’operazione di polizia sono state eseguite numerose perquisizioni all’interno del quartiere Sperone nei confronti di altri indagati emersi a vario titolo nell’indagine in corso.
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