Sgominate dai finanzieri del comando provinciale Palermo due organizzazioni dedite al contrabbando di sigarette. I militari hanno eseguito un’ordinanza cautelare emessa dal gip su richiesta della procura europea (EPPO – European Public Prosecutor’s Office), che ha disposto 14 custodie cautelari in carcere e 2 arresti domiciliari, nonché il sequestro di beni per oltre 1 milione di euro.
Per altri 7 indagati per i quali pure era stata richiesta la misura cautelare la eventuale esecuzione è rinviata all’esito dell’interrogatorio preventivo. La procura europea ha disposto la esecuzione di perquisizioni presso le abitazioni e altri luoghi nella disponibilità degli indagati, nei cui confronti si procede per il reato di associazione per delinquere transnazionale finalizzata al contrabbando di sigarette. Le attività sono in corso nelle province di Palermo, Trapani e Napoli.
Gli indagati nell’operazione
Il gip Claudia Rosini ha disposto gli arresti per Mongi Ltaief, 53 anni, tunisino residente a Marsala ritenuto il capo dell’organizzazione che trafficava in tabacchi nel trapanese, Antonino Li Causi, 56 anni, palermitano l’uomo che gestiva la seconda organizzazione che piazzava i tabacchi nel territorio.
Sono stati disposti gli arresti in carcere Vincenzo Bilardello, 66 anni di Marsala, Vincenzo Gandolfo, 34 anni di Marsala, Nejib Ammar, 35 anni, tunisino ma residente a Campofelice di Fitalia in provincia di Palermo; Pietro Roberto Arini, 51 anni di Marsala, Gaetano Li Causi, 33 anni, palermitano, è figlio di Antonino, Giovanna Quartararo, 33 anni di Palermo, Gaetano Catalano, 46 anni di Palermo, Gaetano Adelfio, 33 anni di Palermo, Rosario Cozzolino, 38 anni di Ercolano, Gennaro Imperato, 61 anni di Ercolano, Salvatore Gremito, 51 anni, di Ercolano, Simone Pipitò, 34 anni di Palermo.
Ai domiciliari sono finiti Caterina Li Causi, 34 anni, di Palermo, figlia di Antonino e sorella di Gaetano, e Concetta D’Asaro, 35 anni di Palermo. Disposto anche il sequestro di beni per un milione di euro.
Banda di trafficanti nel trapanese
Le indagini hanno consentito di ricostruire due diverse organizzazioni criminali a carattere transnazionale (in rapporti di affari tra loro), che svolgevano la loro attività nel trapanese e nel palermitano e con agganci nell’area napoletana per le forniture della merce. La prima, diretta da un tunisino e attiva prevalentemente tra Marsala, Mazara del Vallo e Petrosino, avrebbe introdotto nel territorio nazionale sigarette di contrabbando provenienti principalmente dalla Tunisia attraverso l’utilizzo di imbarcazioni da pesca.
Banda di trafficanti nel palermitano
La seconda, capeggiata da un palermitano, avrebbe acquistato grandi quantitativi di sigarette provenienti dal nord Africa e dall’est Europa, attraverso la mediazione di tre napoletani, stoccandoli presso magazzini dislocati in aree ad alta densità criminale, per poi distribuirli in maniera capillare in tutta la provincia grazie a un’articolata rete di rivenditori.
Numerosi i sequestri di tabacchi
Nel corso delle indagini durate circa due anni sono stati eseguiti numerosi interventi che hanno portato a 7 arresti in flagranza e a molteplici sequestri per complessive 22 tonnellate di sigarette di contrabbando dei più noti marchi (Marlboro, Wiston, Regina, Merit, Chesterfield, Philip Morris), che, qualora immesse sul mercato, avrebbero fruttato un profitto illecito di circa 4 milioni di euro, per un danno agli interessi finanziari dell’Unione Europea di circa 850.000 euro, pari ai dazi doganali non riscossi.
Di particolare rilievo per lo svolgimento delle attività è stata, inoltre, l’acquisizione di ulteriori elementi indiziari mediante il ricorso ai canali di cooperazione internazionale, con l’interessamento da parte dell’ufficio EPPO di Palermo dei corrispondenti Procuratori Europei Delegati in Germania, Slovenia, Bulgaria, Croazia e Romania.
I soldi e i beni in mano ai trafficanti
Le investigazioni hanno inoltre consentito accertare l’assoluta sproporzione tra i beni nella disponibilità degli indagati e la loro capacità reddituale, con conseguente richiesta di applicazione di misure cautelari reali con il sequestro preventivo di beni mobili e immobili riconducibili agli indagati per un valore complessivo pari a circa un milione di euro.
L’odierna attività di servizio conferma la costante attenzione e il perdurante impegno della Guardia di Finanza nel contrasto al contrabbando di sigarette, finalizzato a disarticolare la filiera distributiva anche attraverso la sistematica aggressione dei patrimoni e delle disponibilità finanziarie riconducibili ai sodalizi criminali, nonché l’efficacia della collaborazione con la Procura Europea – E.P.P.O. e degli strumenti di cooperazione internazionale.
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