E’ in corso una vasta operazione della Polizia di Stato, coordinata dal procuratore aggiunto Leonardo Agueci della Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di una pericolosa organizzazione criminale dedita alle estorsioni, con il furto di veicoli secondo il cosiddetto sistema del “cavallo di ritorno” e di rapine, furti e ricettazioni di veicoli.
Sono stati impegnati circa 200 poliziotti coordinati dalla Squadra Mobile di Palermo, diretta da Rodolfo Ruperti per eseguire le 25 ordinanze di custodia cautelare.
Le attività di indagine hanno avuto inizio nel mese di settembre 2015; in pochi mesi, i poliziotti della Sezione Criminalità Organizzata della Mobile hanno individuato l’ organizzazione dell’associazione, ricostruendone la fisionomia e i ruoli dei componenti.
L’organizzazione congegnata dai promotori prevedeva, infatti, una rigida suddivisione in ruoli, in modo che ad ogni partecipante spettassero precise competenze nella. Alcuni si occupavano dei furti dei veicoli, nel territorio cittadino, altri fornivano luoghi sicuri dove custodire i mezzi rubati fintanto che si concludesse la “trattativa” con le vittime e, infine, intermediari che avevano il compito di contattare queste ultime per prospettare la possibilità di recuperare il maltolto.
Nel corso dell’attività investigativa conclusa con i provvedimenti restrittivi, è stato possibile rilevare come l’organizzazione, capace di produrre ingentissimi guadagni, avesse suscitato l’interesse delle famiglie mafiose cittadine alla partecipazione agli utili della consorteria criminale.
È stato accertato come la banda fosse in grado, nel corso di un mese, di rubare 100 veicoli con un guadagno approssimativo di 200.000 euro. I mezzi sottratti erano prevalentemente veicoli commerciali.