“Ho appena letto l’ordinanza di Musumeci. Confusionaria, tecnicamente fragile, contraddittoria, ineseguibile, illegittima e palesemente in contrasto con diverse norme di rango superiore. Insomma, un fallimento. Il prodotto
perfetto dell’esperienza Musumeci. E quando domani i centri di accoglienza rimarranno aperti, pretendero’ le dimissioni di chi come Musumeci pensa che basta avere un ruolo istituzionale per dare sfogo ai propri rigurgiti
di intolleranza xenofoba, in spregio alla gerarchia delle fonti e ai principi costituzionali che, fortunatamente, fanno ancora dell’Italia un Paese che tutela e difende la vita, senza distinzione di razza, cultura e religione” dice Carmelo
Miceli Responsabile Nazionale Sicurezza del Partito Democratico.
Una posizioe naturalmente opposta rispetto a quella di tutto il centrodestra compatto
Un allarme viene dell’Associazione medici di origine straniera in Italia (Amsi) per le “decisioni unilaterali” relative ai migranti del presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci. Lo rileva la stessa Amsi in una nota congiunta con Comunità del mondo arabo in Italia(Co-mai), Unione Medica Euro Mediterranea (Umem ) Movimento internazionale Transculturale interprofessionale Uniti per Unire (UxU). Insieme “esprimono il loro allarme per le continue decisioni unilaterali come quella del presidente della Sicilia Musumesci in tema di competenza nazionale e del Viminale” e osservano che “manca la collaborazione e il dialogo tra le regioni e i comuni con il Goveno Italiano”. “E’ stato sbagliato aprire i confini internazionali il 3 giugno, nello stesso giorno dell’apertura tra le regioni”, si legge nella nota. Secondo il presidente di Amsi e Co-mai, Foad Aodi, sarebbe stato opportuna aprire prima tra le regioni e in seguito i confini internazionali, solo dopo avere monitorato la situazione; sarebbero inoltre stati necessari maggiori controlli basati sui tamponi a chi si metteva in viaggio. Foad Aodi ricorda quindi i progetti “Buona Immigrazione” e “Buona Salute” per l’immigrazione programmata presentati congiuntamente dalle associazioni negli ultimi cinque anni: “purtroppo abbiamo visto poca concretezza nelle risposte”.
E non poteva mancare un injtervento delle Ong “La delirante ordinanza del Presidente della Regione Sicilia, ovviamente ritenuta senza valore dal Viminale, è solo una delle tante reazioni degli amministratori locali che fanno a gara a chi è più efficiente nel chiudere confini, rifiutare accoglienza, erigere muri per difendersi da donne, uomini e bambini colpevoli di essere scappati dall’inferno e sopravvissuti alla traversata in mare. La propaganda populista soffia sul fuoco di una cattiva gestione dei centri di accoglienza (si pensi alla drammatica situazione dell’hotspot di Lampedusa). Le nostre istituzioni hanno il dovere garantire la salute e la sicurezza di chi arriva nel nostro paese. Fomentare l’odio contro i più deboli, contro chi cerca salvezza e una vita migliore, è semplicemente disumano” scrive Mediterranea Saving Humans.
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