I Carabinieri della Compagnia di Cefalù hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip di Termini Imerese, su richiesta della procura diretta da Ambrogio Cartosio, nei confronti di 5 indagati (1 agli arresti domiciliari, 4 interdittive del divieto temporaneo di esercitare attività professionale e imprenditoriale nel settore dell’insegnamento per 12 mesi) accusati a vario titolo di estorsione e sfruttamento del lavoro.
Il gip di Termini Imerese Gregorio Balsamo ha disposto gli arresti domiciliari per una donna e quattro interdittive per l’indagine dei carabinieri sugli istituti paritari gestiti dalla cooperativa sociale “La Rocca Cefalù” Scicolone con sede a Cefalù e Ariosto a Termini Imerese. Arresti domiciliari per Patrizia Fichicchia, 61 anni di Termini Imerese, e l’interdittiva di esercitare l’attività professionale e imprenditoriale per 12 mesi nei confronti di Pietro Giambelluca, 73 anni di Cefalù, Daniele Giambelluca, 40 anni, di Cefalù, Giada Altilio, 26 anni, di Cefalù, e Alice Fichicchia, 56 anni di Termini Imerese. Il gip nel provvedimento ha disposto il sequestro preventivo di 65 mila euro.
Secondo le indagini iniziate nel 2023 gli indagati amministratori di una cooperativa che gestiscono due istituti paritari a Cefalù e Termini Imerese avrebbero sfruttato ed estorto denaro ai docenti e al personale Ata in servizio nelle scuole sin dal 2019.
Le vittime sarebbero state obbligate per ottenere i punteggi per accedere alle graduatorie pubbliche per le successive assunzioni, e anche sotto ricatto per il loro stato di bisogno legato alla crisi economica ed occupazionale, a prestare la loro attività lavorativa non rispettando il contratto nazionale e in alcuni casi restituendo la retribuzione formalmente ottenuta per il lavoro prestato.
Una modalità che sarebbe stata utilizzata per 118 dipendenti della cooperativa. Gli indagati avrebbero operato a vantaggio della stessa mantenendo bassi costi di gestione e massimizzando i profitti.
Sono stati sottoposti a sequestro preventivo 65.300 euro in contanti trovati presso le abitazioni degli accusati e negli istituti paritari riconducibili alla cooperativa e custoditi in alcune circostanze dentro buste con elenchi nominativi del personale dipendente.