I carabinieri della compagnia di Cefalù hanno eseguito un’ordinanza di sequestro preventivo da un milione di euro emessa dal gip di Termini Imerese su richiesta della Procura nei confronti di cinque indagati nell’operazione dello scorso aprile su due istituti paritari di Cefalù e Termini Imerese dove insegnanti e personale Ata sarebbe stato sfruttato.
Minacce e ricatti
Gli indagati erano finiti uno ai domiciliari e 4 avevano ricevuto l’interdittiva ad esercitare attività professionale. Le vittime, insegnanti e personale Ata (personale amministrativo, tecnico e ausiliario) obbligate mediante minaccia, oppure avvantaggiate dalla necessità di ottenere i punteggi per accedere alle graduatorie pubbliche per le successive assunzioni, nonché dallo loro stato di bisogno connesso alla crisi economica ed occupazionale, avrebbero prestato la loro attività lavorativa non rispettando il contratto nazionale e anche a titolo gratuito, restituendo la retribuzione formalmente ottenuta per il lavoro prestato.
Il sequestro
Le indagini condotte, avrebbero quantificato in oltre un milione di euro il danno derivante dalle violazioni in materia contrattuale tanto nei confronti delle vittime quanto dell’interesse pubblico. Il provvedimento ha disposto il sequestro dei conti bancari nonché dei beni immobili riconducibili alla predetta cooperativa e ai singoli indagati. Il gip ha anche nominato un commissario per garantire la prosecuzione dell’attività didattica nell’interesse degli studenti. Le indagini sono iniziate nel 2023, gli indagati amministratori di una cooperativa che gestiscono due istituti paritari a Cefalù e Termini Imerese avrebbero sfruttato ed estorto denaro ai docenti e al personale Ata in servizio nelle scuole sin dal 2019.
Gli indagati
Il gip di Termini Imerese Gregorio Balsamo ha disposto gli arresti domiciliari per Patrizia Fichicchia, 61 anni di Termini Imerese, e l’interdittiva di esercitare l’attività professionale e imprenditoriale per 12 mesi nei confronti di Pietro Giambelluca, 73 anni di Cefalù, Daniele Giambelluca, 40 anni, di Cefalù, Giada Altilio, 26 anni, di Cefalù, e Alice Fichicchia, 56 anni di Termini Imerese. Gli indagati avrebbero operato a vantaggio della stessa mantenendo bassi costi di gestione e massimizzando i profitti.
Commenta con Facebook