È stato suonato il silenzio alle 17,58 precise in via Notarbartolo a Palermo davanti all’albero simbolo della memoria del magistrato Giovanni Falcone, della moglie Francesca Morvillo e degli agenti della scorta Antonio Montinaro, Rocco Dicillo e Vito Schifani, uccisi dalla mafia a Capaci 25 anni fa. Una folla di cittadini, molti di loro giovanissimi, ha inondato la via del centro di Palermo per partecipare alla commemorazione.
Con lenzuoli bianchi ai balconi e alle finestre, ancora una volta, i cittadini palermitani hanno voluto testimoniare il proprio ‘no’ alla mafia al passaggio dei cortei che come ogni anno si sono snodati, il primo dall’Ucciardone ed il secondo da Via D’Amelio per raggiungere ‘l’albero Falcone’ in via Notarbartolo. Studenti, e non solo, hanno ‘sfilato’ per ritrovarsi alle 17.58, orario dell’esplosione dell’autostrada, davanti l’abitazione del magistrato che insieme alla moglie Francesca Morvillo e ai tre agenti di scorta perse la vita in quel tragico attentato.
Un momento di grande partecipazione al suon di slogan che gridano i ragazzi”Scendi giù, scendi giù,manifesta pure tu” e ancora “Palermo è nostra e non di cosa nostra”; “lezione di vita lezione di coraggio, questo per noi il 23 maggio”.
In testa al corteo partito da via D’Amelio c’era la “Bibliolapa”, cioè la biblioteca di strada realizzata su una su moto Ape del centro studi Paolo Borsellino, seguita da centinaia di studenti, scout e attivisti con striscioni colorati che urlano slogan. “Insieme contro la mafia” si legge su uno striscione Agesci; “Palermo è nostra e non di Cosa nostra”. I giovani hanno scabdito in coro i nomi “Giovanni e Paolo” ballando sulle note dei “100 passi” dei Modena city Ramblers.
Ad accompagnare i due cortei c’erano tra gli altri Maria Falcone e Rita Borsellino. E’ proprio quest’ultima che a margine ha parlato dell’omicidio mafioso avvenuto proprio ieri in via D’Ossuna. Una coincidenza da molti vista come “inquietante”:
“Preoccupante quello che è successo a Palermo con l’agguato di ieri, è un brutto segnale, del resto non si può continuare, come è stato fatto finora, a porre tanta enfasi sul fatto che siano trascorsi 25 anni dalle stragi come se episodi del genere non potessero più ripetersi” ha sottolineato la Borsellino.
Le manifestazioni ufficiali si concludono con la messa a San Domenico dove è sepolto Giovanni Falcone