Il Palermo Pride 2023 entra nel vivo con il tradizionale corteo per le vie del centro di Palermo. Il popolo Arcobaleno in marcia. Festosa. Migliaia stanno sfilando per il percorso che torna lo stesso del 2019, l’ultimo pre-pandemia. Il variopinto simbolo dell’orgoglio Lgbtqia+ si snoda lungo via Roma nel tratto vicino alla stazione centrale per concludersi ai Cantieri culturali alla Zisa dove è in programma la festa finale che andrà avanti fino a notte tarda.
Non mancano i “carri” scoperti ed i cartelloni anche ironici. “Il mio gatto può giudicarmi, tu no!” ad esempio o “Fatti curare da uno bravo, è di moda”, o ancora qualche cartellone che rivendica la libertà “Schiave mai”. Al ritmo di musica ed in un clima di festa in una giornata molto calda.
Le vie interessate dal Pride
Queste le strade interessate dal “serpentone” via Cavour, via Ruggero Settimo, piazza Politeama, via Dante, piazza Principe di Camporeale, Cantieri culturali alla Zisa.
Gli organizzatori “Carolina Varchi si assuma le responsabilità”
Ma non mancano le polemiche. Gli organizzatori dell’evento rispondono al vicesindaco di Palermo Carolina Varchi che ha preso le distanze dal Pride. Luigi Carollo, coordinatore del Palermo Pride, sottolinea infatti come: “Carolina Varchi dovrebbe assumersi le responsabilità e dopo questo attacco al sindaco dovrebbe dimettersi. Quest’anno c’è un grande segnale di una voglia di partecipazione, con numeri molto alti. Una grande partecipazione perché la gente ha capito che la comunità Lgbt è sotto attacco sui temi della maternità surrogata, delle famiglie arcobaleno, dei corpi delle persone trans e Palermo è una città che ha sempre risposto al Pride vorrà essere più vicina rispetto agli altri anni”.
E prosegue: “Apprendiamo dalla stampa che la vice Sindaco Carolina Varchi ritiene che non abbia alcun senso concedere il patrocinio a una manifestazione politica contro il Governo (è un complimento per noi!) come il Palermo Pride. A nessuno sfugge che diffondere un comunicato in cui si attacca il patrocinio, mentre il Sindaco si trova alla conferenza stampa del Pride, è un atto di guerra contro il Sindaco stesso. Purtroppo per lei, il patrocinio è stato concesso senza indugi, a una manifestazione orgogliosamente rabbiosa e conflittuale, che non sono ‘parole al vento’ ma corpi, identità, rivendicazioni, diritti. Vi aspettiamo tutti al Pride orgogliosi! Tutti, evidentemente, tranne lei”.
Il programma e il significato politico della giornata, il primo Pride sotto l’amministrazione Lagalla, è stato presentato questa mattina alla Sala Onu del Teatro Massimo alla presenza del sindaco, del sovrintendente del Teatro Massimo, Marco Betta, delle madrine del Palermo Pride Beatrice Quinta e Massimo Milani, la vicepresidente nazionale di Arcigay Daniela Tomasino, di Giuseppe Cutino dell’Associazione Famiglie Arcobaleno e del “figlioccio” Samuele Segreto, protagonista del film Stranizza D’Amuri di Giuseppe Fiorello che, a sorpresa, è arrivato in sala Onu per salutare i giornalisti e tutti i presenti “da amico del Pride”. Gabriele Pizzurro, l’altro figlioccio di questo Pride, si collegherà telefonicamente questa sera dal palco essendo trattenuto a Roma per gli esami di maturità.
“No alle guerre! Si al conflitto”
L’itinerario del corteo è lo stesso del 2019, l’anno prima della pandemia, quando il Coordinamento scelse di chiudere il Pride ai Cantieri culturali alla Zisa con lo slogan “Favolosamente antifascista”. Lo sguardo è però rivolto al presente e al futuro: “No alle guerre! Sì al conflitto” recita lo slogan scelto per il 2023 che si oppone alle armi ma rivendica l’importanza delle lotte democratiche per i diritti, l’uguaglianza, la giustizia sociale e contro tutte le discriminazioni.
Commenta con Facebook