“Se c’è qualcuno dell’opposizione che non è più intenzionato a presentare la mozione di sfiducia contro il sindaco Orlando lo dica chiaramente e non ci faccia perdere tempo. Non è possibile tollerare ulteriori ritardi. Sono mesi e mesi che i palermitani aspettano un segnale di speranza, da parte delle opposizioni, in consiglio comunale. Non possiamo negarglielo. Come Lega siamo stati tra i primi a chiedere questa mozione di sfiducia e siamo tra quelli che hanno lavorato al testo. I palermitani non possono essere presi in giro. Facciamo ancora una volta appello anche a tutti quei consiglieri di maggioranza che hanno a cuore le sorti della città, e possono dimostrarlo adesso, votando questa mozione di sfiducia e facendo sì che la gestione Orlando diventi solo un brutto ricordo. La lega è pronta, già da un paio d’anni, a dare il segnale inequivocabile che il centro-destra è pronto a prendere in mano le redini di questa città, a governarla. Nonostante le macerie che questa amministrazione lascerà in eredità. La mozione va dunque presentata subito, se ci sono modifiche migliorative da apportare al testo, che è già abbastanza complesso, siamo pronti a lavorare sin da subito con gli altri. Ma la città non può più aspettare”.
A dirlo è il capogruppo della Lega al Comune, Igor Gelarda, insieme ai consiglieri Alessandro Anello ed Elio Ficarra. Una dichiarazione che apre ad unos cenario inatteso visto che le voci di corrdoio, invece, parlano di uncentrodestra che sarebbe in procinto di lanciare una campagna precisa e massiccia.
La mozione di sfiducia aveva intravisto una possibilità di riuscita subito dopo il nubifragio di Santa Rosalia quando tanti i consiglieri comunali di maggioranza che hanno iniziato ormai da mesi a prendere le distanze dall’amministrazione arroccata a Villa Niscemi.
Il dubbio oggi si addensa sui grillini soprattutto dopo ilv ia libera sulla piattaforma rousseau agli accordi locali con il Pd. Ma proprio in questi giorni di Ferragosto è stato il consigliere ntonio Randazzo a chiarire sia pure in risposta a dichiarazioni dell’assessore alla mobilità di Palermo: “Nessun interesse alla continuità programmatica con l’esperienza di Leoluca Orlando auspicata dall’Assessore Catania . Il M5s è alternativa al sistema Orlandiano. Esperienza che noi riteniamo debba concludersi il prima possibile e che non condividiamo proprio a partire dai temi ambientali sui quali questa amministrazione ha dimostrato approssimazione ed assenza di visione (assenza di concrete misure su economia circolare , raccolta differenziata e cura del verde solo per citarne alcune ) e sui temi della mobilità come il tram dove e’ noto che abbiamo chiesto una revisione del progetto valutando opzioni alternative al tram nell’asse di via Libertà e ben più immediate ed efficaci come come l’acquisto di una flotta di autobus ecologici”.
“Il Movimento 5 Stelle ha sempre ritenuto fallimentare l’amministrazione di Leoluca Orlando, Sindaco di Palermo ed e’ stato il primo promotore in Consiglio Comunale di una mozione di sfiducia per mandare a casa il Sindaco e la sua giunta già lo scorso novembre 2019 quando raccolse soltanto 9 firme non sufficienti purtroppo per depositare l’atto (ne servono almeno 16).Palermo deve cambiare pagina e non può attendere il 2022” Così una nota ufficiale del Movimento.
“In questi mesi noi siamo sempre stati disponibili a sottoscrivere qualsiasi mozione di sfiducia; da parte nostra nessun tentennamento o ripansamento, anzi il rammarico di non avere ancora depositato la mozione di sfiducia – prosegue -. Abbiamo anche sottoscritto l’ultima mozione che doveva essere presentata il 14 agosto 2020 predisposta con il nostro fondamentale supporto a seguito di un ultimo incontro con i capigruppo delle altre forze politiche di minoranza che era decisiva per stabilire i contenuti politici della mozione. Mozione poi bloccata da alcuni colleghi di minoranza che hanno ritenuto di dovere apporre e proporre alcune ulteriori modifiche. Il Movimento 5 Stelle resta disponibile a sottoscrivere immediatamente la mozione di sfiducia al Sindaco di Palermo e la sua giunta”.
Il resto è strategia pre elettorale.
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