Niente accordo per il rimpasto in giunta e niente accordo per la nomina dei dirigenti generali ma il vertice di maggioranza slittato da venerdì scorso a martedì prossimo si farà. Musumeci intende convocarlo e per farlo comincia a dare qualche contentino con le nomine di sottogoverno.
Ma anche per far questo la polemica è dietro l’angolo, anzi di fronte a chiunque guardi dritto in faccia alla situazione. Per la guida di Enti Parco e Istituti Autonomi Case popolari, infatti, tornano nomi già bocciati dalla Commissione Affari Istituzionali dell’Ars. Ma stavolta il governo si è dotato di un parere in base al quale il parere obbligatorio della Commissione non è, però, vincolante. Insomma la Commissione deve esprimersi ma anche se boccia la nomina può essere fatta lo stesso.
Giuridicamente è certamente così ma sul fronte politico è uno schiaffo senza precedenti al Parlamento. Ma tanto basta per tornare a proporre Carlo Caputo, ex sindaco di Belpasso, alla guida del parco dell’Etna, Giuseppe Arena, un ex deputato, per il parco dell’Alcantara in quota Fratelli d’Italia; Angelo Merlino, agronomo messinese per il Parco della Madonie e Domenico Barbuzza, componente del gabinetto dell’assessore Bernadette Grasso e consigliere a Sant’Agata di Militello per il parco dei Nebrodi.
Per gli Iacp Girolamo Carpentieri è la novità. Va a Ragusa su indicazione della Lega. Si tratta di un uomo vicino a Nino Minardo. A Catania viene riproposto Angelo Sicali scelto dal governatore Musumeci col quale già collaborava. A Messina promozione per il Vice Presidente Carlo Mazzù. Poi ci sono Mauro Scaccianoce ad Acireale, Mariaelisa Mancarella a Siracusa, Francesco Vitale a Enna e Michelangelo Agrò a Caltanissetta. All”appello mancano Palermo e Trapani.
Ma non basta. Arrivano anche le nomine per i consorzi universitari: l’ex sottosegretario Nené Mangiacavallo ad Agrigento, e l’avvocato Walter Tesauro presidente della Camera penale di Caltanissetta per il Consorzio nisseno.
La polemica parte immediata ed è firmata dal capogruppo del Pd Giuseppe Lupo “Mentre la Sicilia è in piena emergenza sanitaria, sociale ed economica, Musumeci pensa a nominare i vertici di Iacp, Enti Parco e Consorzi Universitari: evidentemente la priorità del governo regionale non è difendere il lavoro dei siciliani o superare gli inaccettabili ritardi nell’erogazione della cassa integrazione, ma sfornare poltrone di sottogoverno”.
“Oltretutto – aggiunge Lupo – quella degli Iacp era una delle riforme promesse da Musumeci all’inizio del suo mandato, che oggi finisce nel cassetto insieme a tante altre annunciate e mai realizzate. Insomma, Musumeci batte cassa a Roma ma nel frattempo in Sicilia archivia le riforme e assegna incarichi a pioggia”.
“Una scelta quantomeno inopportuna in questo momento – conclude Lupo – se si pensa che in molti casi i presidenti di questi enti percepiscono un’indennità superiore a quella di tanti sindaci impegnati in prima linea, e fra mille difficoltà, nell’emergenza Coronavirus”.
Rovente la risposta dell’assessore alle Infrastrutture Marco Falcone “Riteniamo che risulti assai stridente col momento di emergenza generalizzata che vive la Sicilia la polemica presa di posizione del Pd circa le nomine compiute dal Governo Musumeci. A chiudersi oggi, infatti, è proprio la vecchia stagione spartizioni evocata dalla sinistra che lascia spazio a designazioni, compiute in capo a strategici enti regionali come i Parchi e gli Iacp, che costituiscono un elemento di stabilità e di certezza per l’azione politico-amministrativa che verrà messa in campo da ora in avanti. Un’azione che, nella crisi socio-economica che sembra profilarsi, dovrà poggiare su un chiaro indirizzo e una salda catena di raccordo fra la Regione e gli enti che agiscono sui territori, al fine di dare risposte concrete e rapide ai siciliani”.
E in difesa arriva anche il capogruppo di Diventerà Bellissima Alessandro Aricò “Le nomine dei vertici di Enti Parco, Consorzi Universitari ed Iacp pongono fine a gestioni commissariali che in alcuni casi si protraevano da molto tempo e garantiscono guide stabili. Ciò non esclude certo il concomitante sostegno ai siciliani colpiti dalla crisi causata dal Coronavirus- che il governo Musumeci sta assicurando con una manovra finanziaria senza precedenti e con fondi mai così ingenti- ma anzi potenzierà quei settori in un momento così difficile. La polemica sollevata dal capogruppo del Pd, pertanto, è inopportuna e demagogica”
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