Si è chiuso oggi, sabato 19 ottobre, con gli interventi del Presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci e del Presidente dell’Ars Gianfranco Micchichè, dell’Assessore Regionale alla Salute, Ruggero Razza e del Vice Presidente della Conferenza Stato-Ragioni e Presidente della Regione Liguria Giovanni Toti, Meridiano Sanità Sicilia, il forum internazionale che ha riunito istituzioni, rappresentanti di Paesi esteri, esperti del mondo della ricerca ed esponenti della business community, per due giorni di studi e analisi sul tema della Sanità, con una precisa lente d’ingrandimento sulla Regione siciliana.
Meridiano Sanità Sicilia, è lo spin-off del think tank Meridiano Sanità che The European House – Ambrosetti ha attivato sin dal 2005. Organizzato dal Cefpas in collaborazione con The European House-Ambrosetti e con il patrocinio dell’Assemblea Regionale Siciliana e della Regione Siciliana, è stato intitolato Il Valore dell’ecosistema della salute come leva di crescita economica, coesione sociale e sviluppo sostenibile di un territorio, tema e filo conduttore dello studio realizzato da Daniela Bianco e Rossana Bubbico di The European House -Ambrosetti, presentato in occasione del Forum.
Il paper di Ambrosetti ha fotografato la regione Siciliana, evidenziando punti di forza e criticità che mettono maggiormente a rischio la sostenibilità dell’attuale livello di salute, la capacità di risposta del sistema sanitario agli emergenti bisogni, e il livello delle risorse economiche a disposizione della sanità, nella prospettiva che vede la salute come ecosistema e settore chiave su cui puntare grazie al moltiplicatore della sua attività economica.
Su questa scia il Presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci, ha sottolineato la necessità di “puntare ad una nuova politica della salute e della sanità senza perdere di vista il contesto e soprattutto le proiezioni immediatamente future che ci dicono che la Sicilia avrà nei prossimi vent’anni il più alto tasso di popolazione oltre i 65 anni, nonostante oggi sia una fra le regioni più giovani del Paese. Un dato che ci pone di fronte al dovere non soltanto di garantire prestazioni essenziali, ma anche di creare un contesto sociale adeguato all’anziano, in una terra con un alto tasso di povertà.
L’obiettivo che perseguiamo è quello di dare un senso alla centralità della Sicilia nel Mediterraneo, che non può essere soltanto geografica, ma deve necessariamente trasformarsi in un’opportunità di carattere economico e culturale. In quest’ottica è necessario lavorare per rendere competitiva la nostra regione a livello europeo qui dove la Sanità, incide per oltre l’11% del PIL, fattore economico di straordinaria importanza, e per il quale è stata liberata una spesa di oltre 1 miliardo e mezzo per l’infrastrutturazione, affinché città come Palermo e Siracusa possano esser dotate di ospedali degni di questo nome.
Noi crediamo che pubblico e privato debbano lavorare in un contesto di sana competizione senza che il Governo della Regione faccia sconti all’una o all’altra. Noi pretendiamo qualità”.
Durante la giornata di lavori l’Assessore alla Sanità Ruggero Razza, ha puntato l’accento sulla necessità di una strategia nazionale dichiarando che “il vero tema da affrontare per creare sviluppo non è legato all’abolizione di un ticket che paga una parte molto ridotta della popolazione italiana, ma è capire se le risorse a disposizione per le tecnologie possono essere impiegate, se quelle a disposizione per le infrastrutture possono essere immediatamente spese; occorre varare un piano straordinario che consenta alle regioni italiane, soprattutto alle regioni del mezzogiorno di spendere tutte le risorse che sono a loro disposizione. Chiediamo al governo nazionale, in un momento importante, come la redazione della legge di bilancio, un segnale in più. Dal governo nazionale ci attendiamo consequenzialità, fa piacere vedere che sia stato confermato l’aumento del fondo sanitario nazionale, ma è importante definire una strategia, e questo obiettivamente manca”.
“La sanità è il principale problema e anche una grande risorsa del nostro Paese e soprattutto il principale compito delle regioni. Ha commentato il Presidente della Regione Liguria Giovanni Toti. “L’aumento dell’età media della popolazione, l’innovazione delle cure, l’accorciamento della degenza, la cronicità, i nuovi investimenti, la gestione dei grandi dati aggregati del mondo sanitario sono temi su cui le regioni si confrontano per tenere sotto controllo la spesa pubblica da un lato, ma anche per riuscire ad individuare sempre di più i meccanismi di cura e di sostenibilità dell’intero sistema sanitario”.
Le conclusioni sono state affidate al Presidente dell’Ars Gianfranco Miccichè che si è detto “lieto che questo importante evento si sia svolto a Palazzo dei Normanni. Il Report sulla sanità siciliana, ha consentito di fare incontrare la sanità pubblica con i privati che operano nel settore. E non solo. La moderna sanità, peraltro, non si può più restringere nel territorio in cui opera, ma va inserita in macro aree; per quanto ci riguarda nella macro area mediterranea. Non a caso hanno partecipato ai lavori del Report gli ambasciatori del Portogallo, della Giordania, di Corea e della Malesia”.
Alla giornata di chiusura del forum hanno inoltre partecipato Massimo Visentin, Presidente e Amministratore Delegato, Pfizer Italia, Roberta Crialesi (Dirigente del Servizio Sistema integrato salute, assistenza, previdenza e giustizia, Istat, Pietro Vento (Direttore, Istituto Demopolis), Barbara Cittadini (Presidente,AIOP) Gabriele Scicolone (Amministratore Delegato, Artelia Group e Presidente, OICE) Luca D’Agnese (Direttore Infrastrutture, PA e Territorio, Cassa Depositi e Prestiti) Giorgio Trizzino (Membro della Commissione Bilancio, Tesoro e Programmazione, Camera dei Deputati).
Commenta con Facebook