Con la formula “il fatto non sussiste” l’ex dirigente regionale dell’assessorato alla Salute Sergio Buffa è stato assolto dall’accusa di abuso d’ufficio. L’originaria accusa da cui era scaturito il processo era quella di avere favorito la categoria dei radiologi e per questo era finito sotto processo per abuso d’ufficio.
I doppi e tripli rimborsi
La III sezione collegiale del tribunale di Palermo ha emesso la sentenza e si è riservata 90 giorni per il deposito delle motivazioni. I fatti denunciati risalgono al 2015 quando Buffa, 67 anni, in pensione dal febbraio scorso, nel coordinare i lavori di un tavolo tecnico all’assessorato istituito per aggiornare il tariffario delle prestazioni specialistiche, si adoperava per inserire in un decreto una clausola che vietava ai cardiologi di richiedere al servizio sanitario doppi e tripli rimborsi per le prestazioni di ecocolordopplergrafia cardiaca. In pratica con questa modifica ha riunito in un unico esame, quindi con un unico rimborso, quello che prima invece veniva calcolato con due o tre diversi esami che potevano portare suino a 120 euro di rimborso. Manovra che per il servizio sanitario comportava una maggiore spesa di 2 milioni di euro all’anno, oltre ad un esborso maggiore per il ticket pagato dagli assistiti di circa 100 mila euro l’anno.
Caso finito prima al Tar e Cga
Alcuni cardiologi ed un sindacato presentarono un ricorso al Tar che avevano accolto la loro tesi ma in seguito ad un ricorso al Cga tutto venne ribaltato e venne giudicato legittimo l’operato dell’assessorato regionale. In virtù di tale sentenza 50 cardiologi sono chiamati a rimborsare la somma di 12 milioni di euro, relativa al periodo compreso tra giugno 2015 e agosto 2019, al servizio sanitario e 400 mila euro ai cittadini per ticket non dovuto.
L’esposto in Procura
Seguì da parte del sindacato un esposto denuncia nei confronti del dirigente regionale che nel 2020 venne rinviato a giudizio con l’ipotesi accusatorio di abuso d’ufficio. Secondo l’organizzazione di categoria Buffa si espresso su una modifica per favorire la categoria dei radiologi, accusato di conflitti d’interesse in quanto alcuni familiari sarebbero stati titolari di studi radiologici in convenzione. Nella requisitoria gli avvocati Sergio Monaco e Gaetano Vito Vivona sostennero che le accuse fossero inconsistenti in quanto i radiologi non furono mai favoriti, anzi anche per loro venne vietata la duplicazione di molte prestazioni.
Buffa: “Vicenda amara”
“Una vicenda – dichiara oggi l’ex dirigente regionale – che mi ha molto amareggiato. Non mi sono fatto intimorire dalla denuncia e dalla persistente azione denigratoria di un sindacato, neanche in occasione di un’altra denuncia sempre per abuso d’ufficio e per la vicenda dei rimborsi milionari archiviata dal giudice per le indagini preliminari a febbraio scorso. Valuterò con i miei avvocati se avviare una richiesta di risarcimento per danni morali e materiali subiti ai 50 cardiologi costituitisi parte civile e presentare denuncia per calunnia nei confronti del sindacato”.
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