Palermo

In estate sequestrati all’aeroporto di Palermo oltre 400mila euro non dichiarati

I finanzieri in servizio all’aeroporto di Palermo Falcone Borsellino nel corso della stagione estiva hanno intercettato insieme ai funzionari dell’agenzia delle dogane e dei monopoli, hanno intercettato oltre 400.000 euro non dichiarati. In base alla legge il passeggero è tenuto alla presentazione di una dichiarazione valutaria presso l’Ufficio doganale di entrata nel territorio nazionale o di uscita dallo stesso, qualora trasporti valuta per importi pari o superiore a 10.000 euro.

Protagonista il cane Haira

Alla ricerca della valuta in transito nello scalo non dichiarata ha preso parte il cane Haira addestrata a fiutare le banconote trasportate nelle valigie o nelle borse. Nel corso della stagione estiva sono stati intercettati 30 passeggeri che stavano trasferendo capitali senza dichiararli.

Blitz anti-contraffazione nel Palermitano, sequestri della Finanza

Nelle scorse settimane la Guardia di Finanza di Palermo ha sequestrato oltre 304 mila accessori di vario genere in quattro negozi della provincia, nell’ambito dei controlli volti a verificare il rispetto delle norme a tutela del consumatore.

Controlli in provincia

I finanzieri hanno effettuato blitz in esercizi commerciali a Termini Imerese, Bagheria, Castelbuono e Lercara Friddi, riscontrando la presenza di prodotti privi delle indicazioni minime obbligatorie in lingua italiana. Si tratta di informazioni fondamentali per il consumatore, come origine, produttore, istruzioni per l’uso e avvertenze. Mancava inoltre il marchio CE, che attesta la conformità agli standard di sicurezza UE.

I prodotti sequestrati

Tra la merce sequestrata, orecchini, strass, fermacapelli ma anche apparecchi elettrici come torce, videocamere e piastre per capelli. Oltre al sequestro, i titolari dei negozi sono stati multati per un totale che può raggiungere i 100 mila euro.

Imprenditore palermitano nel mirino della Finanza

La sezione misure di prevenzione del tribunale di Palermo, su richiesta della procura, ha emesso un decreto di sequestro ai sensi della normativa antimafia, eseguito dai finanzieri del Comando Provinciale di Palermo, nei confronti di Francesco Gambino, 58 anni, imprenditore nel settore del trasporto di merci su strada.

Le indagini del GICO

Le indagini sono state condotte dal Gico e sono partite dall’operazione Vanish Vat che nel 2021 aveva fatto scattare ordinanze cautelari nei confronti di diversi indagati. Secondo le indagini sarebbe stata scoperta un’organizzazione per delinquere, che avrebbe emesso fatture false per un importo di oltre 16 milioni di euro e omesso versamento di ritenute previdenziali e assistenziali, indebita compensazione e bancarotta fraudolenta.

Il sistema di frode fiscale

Sarebbero state create società di comodo utili al gruppo imprenditoriale e sarebbe stato abbattuto illecitamente il reddito imponibile delle due imprese realmente operative riconducibili a Gambino. Il sistema avrebbe portato al fallimento di una delle due società che aveva accumulato debiti verso l’erario di oltre 22 milioni di euro.

I beni sequestrati

Sono stati sequestrati 8 immobili a Palermo e Ficarazzi. Sei società, con sede nelle province di Palermo e Catania. Un conto corrente, un motociclo e un autoveicolo per un valore complessivo di circa 28 milioni di euro.

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