I carabinieri della Compagnia di San Lorenzo hanno notificato il provvedimento di sequestro preventivo del campo Nomadi emesso dal giudice delle indagini preliminari del Tribunale di Palermo ieri pomeriggio al sindaco Leoluca Orlando e al comandante della polizia municipale Gabriele Marchese.
Il provvedimento è stato emesso nell’ambito di un’indagine dei militari iniziato nel febbraio del 2017 che riguarda l’occupazione dell’area limitrofa a viale del Fante e via Case Rocca, con il suo utilizzo per finalità abitative, situazioni di pericolo per gli abitanti e rischi di inquinamento dell’area.
Custode dell’area è stato nominato il Comandante della Polizia Municipale.
Dopo quasi due anni la condizione del campo non è cambiata così è scattato il sequestro.
Nel testo del provvedimento viene ricostruita la storia del “Campo” a partire dai primi anni ’90, quando un gruppo di cittadini Rom della ex Jugoslavia fuggirono dal conflitto nella regione del Kosovo, stabilendosi a Palermo, allo ZEN prima e appunto alla Favorita successivamente.
Ad essere oggetto dell’indagine e del provvedimento sono in particolare due elementi:
– la presenza di discariche all’interno dell’area, con gravi rischi per la salute e l’incolumità sia degli abitanti, sia di quanti si trovano a transitare o vivere nelle immediate vicinanze e con gravi rischi di inquinamento sia dell’aria che dei terreni;
– la mancata attivazione, da parte di funzionari pubblici comunali, di provvedimenti volti alla ricollocazione degli abitanti e, nelle more, alla rimozione delle condizioni di pericolo e insalubrità legate soprattutto all’assenza di impianto idrico-fognario e alla presenza di impianti elettrici abusivi e non a norma.
“Questo provvedimento – affermano il sindaco Leoluca Orlando e l’assessore Giuseppe Mattina – è la conferma della necessità e urgenza di dare attuazione al progetto, che è già inserito e finanziato con il PON Metro, per la definitiva dismissione del campo, attraverso la ricollocazione dei suoi attuali abitanti (circa 100) e l’intensificazione dei percorsi di integrazione. Quello del definitivo abbandono del campo è per altro un obiettivo che la stessa comunità Rom di Palermo si è dato, come confermato anche recentemente negli incontri avuti con l’Amministrazione comunale.
Il Comune chiederà di poter rendere immediatamente disponibili le somme previste per questa specifica azione del Pon Metro, attualmente programmate per il 2019.
Un progetto che servirà anche ad intraprendere gli interventi necessari per la pubblica fruizione di un’area che ricade in zona B della riserva naturale di Monte Pellegrino”.
Il progetto complessivo, inserito nel PON Metro con uno stanziamento di circa 900 mila euro, prevede la presa in carico di quei nuclei familiari e quei singoli che decideranno di abbandonare il campo, partecipando ad un “percorso di accompagnamento alla casa con progetto personalizzato, in relazione al numero di componenti del nucleo e/o ai soggetti interessati e alla complessità e gravità della situazione sociale”.
Quindi, non soltanto un progetto per la soluzione dell’emergenza abitativa, ma anche di accompagnamento sociale, attraverso percorsi di formazione, facilitazione dell’autoimpiego e dell’autoimprenditorialità, il sostegno ai percorsi scolastici dei minori. Proprio su quest’ultimo tema, nei giorni scorsi ha preso avvio il progetto per l’inclusione dei bambini Rom, Sinti e Camminanti, finanziato in parte con fondi comunali e in parte con fondi del PON Inclusione.
Dalle indagini è emersa una grave situazione di pericolo per le persone che ci abitano, costrette a vivere tra fili elettrici volanti col rischio di rimanere folgorate, e tra discariche abusive.
Il provvedimento è stato notificato al sindaco di Palermo, proprietario dell’area, e al capo dei vigili nominato custode.
Il procedimento penale è ancora a carico di ignoti e ipotizza i reati di discarica abusiva e omissione di
atti d’ufficio.
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