La Guardia di Finanza di Palermo ha sequestrato oltre 304 mila accessori di vario genere in quattro negozi della provincia, nell’ambito dei controlli volti a verificare il rispetto delle norme a tutela del consumatore.

Controlli in provincia

I finanzieri hanno effettuato blitz in esercizi commerciali a Termini Imerese, Bagheria, Castelbuono e Lercara Friddi, riscontrando la presenza di prodotti privi delle indicazioni minime obbligatorie in lingua italiana. Si tratta di informazioni fondamentali per il consumatore, come origine, produttore, istruzioni per l’uso e avvertenze. Mancava inoltre il marchio CE, che attesta la conformità agli standard di sicurezza UE.

I prodotti sequestrati

Tra la merce sequestrata, orecchini, strass, fermacapelli ma anche apparecchi elettrici come torce, videocamere e piastre per capelli. Oltre al sequestro, i titolari dei negozi sono stati multati per un totale che può raggiungere i 100 mila euro.

Imprenditore palermitano nel mirino della Finanza

La sezione misure di prevenzione del tribunale di Palermo, su richiesta della procura, ha emesso un decreto di sequestro ai sensi della normativa antimafia, eseguito dai finanzieri del Comando Provinciale di Palermo, nei confronti di Francesco Gambino, 58 anni, imprenditore nel settore del trasporto di merci su strada.

Le indagini del GICO

Le indagini sono state condotte dal Gico e sono partite dall’operazione Vanish Vat che nel 2021 aveva fatto scattare ordinanze cautelari nei confronti di diversi indagati. Secondo le indagini sarebbe stata scoperta un’organizzazione per delinquere, che avrebbe emesso fatture false per un importo di oltre 16 milioni di euro e omesso versamento di ritenute previdenziali e assistenziali, indebita compensazione e bancarotta fraudolenta.

Il sistema di frode fiscale

Sarebbero state create società di comodo utili al gruppo imprenditoriale e sarebbe stato abbattuto illecitamente il reddito imponibile delle due imprese realmente operative riconducibili a Gambino. Il sistema avrebbe portato al fallimento di una delle due società che aveva accumulato debiti verso l’erario di oltre 22 milioni di euro.

I beni sequestrati

Sono stati sequestrati 8 immobili a Palermo e Ficarazzi. Sei società, con sede nelle province di Palermo e Catania. Un conto corrente, un motociclo e un autoveicolo per un valore complessivo di circa 28 milioni di euro.