Senza casa di Palermo in presidio contro sfratti e sgomberi e per la definizione di un piano organico per la risoluzione dell’emergenza abitativa. Dalle 15, la manifestazione indetta dal comitato PrendoCasa Palermo, comitato 12 Luglio e Sunia, è in corso davanti a Palazzo delle Aquile, sede del Comune, un presidio delle famiglie senza casa a per richiedere il blocco immediato di sfratti e sgomberi e la definizione di un piano organico per affrontare l’emergenza abitativa.
“In quanto frutto del cattivo funzionamento di enti e organismi politico-sociali bisogna leggere e affrontare l’emergenza abitativa della nostra città andando ben oltre le soluzioni-tampone e predisponendo misure rapide e straordinarie, con procedure politiche e burocratico-amministrative che siano altrettante straordinarie e rapide”, afferma Tiziana Siragusa del comitato di lotta Prendocasa Palermo.
Se infatti lo scorso giovedì il comitato è riuscito a bloccare e rinviare uno sfratto esecutivo nei confronti di una famiglia disagiata, due giorni prima le sopra citate parti sociali hanno incontrato l’assessore alle politiche sociali Agnese Ciulla, al fine di discutere l’emergenza abitativa e concordare con l’amministrazione comunale un’agenda di interventi che è necessario realizzare in breve termine.
Convenendo su una medesima strategia da perseguire i due comitati e il Sunia comunemente hanno proposto innanzitutto che si costituisca, come già avvenuto dieci anni fa per il regolamento della lista di emergenza, un gruppo di lavoro misto tra funzionari Comunali e parti sociali, al fine di preparare gli atti amministrativi necessari che permettano di rendere operativo un piano d’intervento in cui nello specifico si richiede: 1) il blocco di ogni azione di sgombero e sfratto rivolte sia a famiglie in uno stato di morosità incolpevole, sia di coloro che hanno occupato, per necessita’, un immobile pubblico o del privato sociale e di conseguenza che si attui un censimento di tutte le famiglie che vivono in strada o in case fatiscenti; 2) l’ attuazione con lo strumento dell’auto-recupero ( con la partecipazione attiva dei senza casa, dei tecnici e delle maestranze delle partecipate e del Comune, con l’aiuto dell’Università e delle associazioni, reti, movimenti) di un primo esperimento pilota da realizzare in tempi rapidi, prendendo in considerazione un immobile non utilizzato di proprietà comunale o un bene confiscato, o del demanio o delle Ipab; 3) il pieno utilizzo degli alloggi confiscati alla mafia nella disponibilità del Comune e del Patrimonio di proprietà comunale libero;4) il riutilizzo dei fondi utilizzati, a vuoto, per il contributo alloggiativo e per il business delle case famiglia.
Nel prossimo bilancio, secondo i comitati organizzatori del presidio, occorre dimezzare la spesa per le case famiglia e, con i milioni di euro recuperati, a cui si può aggiungere il milione di euro, frutto degli affitti della immobiliare Strasburgo, recuperare gli immobili confiscati alla mafia, che necessitano manutenzione, per destinarli alle famiglie, utilizzando anche forme di auto-recupero, e creare un fondo che può essere utilizzato per i recepimento di alloggi sul mercato privato. Le parti sociali infine ritengono sia necessario che il Consiglio Comunale si faccia carico di istituire una commissione d’inchiesta sull’incuria e sullo spreco del patrimonio immobiliare comunale. Di particolare urgenza e importanza è poi la richiesta, girata all’amministrazione, di farsi portavoce con la prefettura per chiedere il blocco di sfratti e sgomberi almeno per gli immobili di proprietà comunale e per la morosità incolpevole.
“Nel frattempo, conoscendo i tempi dell’amministrazione comunale domani saremo in presidio al fianco delle famiglie senza casa per chiedere il blocco di sfratti e sgomberi fino a quando tale programmazione per rispondere all’emergenza non avrà luogo” continua e conclude Tiziana Siragusa.
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