La quarta sezione penale della Corte d’appello di Palermo ha emesso la sentenza nei confronti degli imputati del processo “Anno Zero” scaturito dall’omonima operazione antimafia del 2018 nel Trapanese. Per sei ridotta la pena e per altrettanti imputati è stata confermata la condanna di primo grado.
Le condanne
A Vittorio Signorello è stata ridotta la condanna a 18 anni di reclusione (in primo grado, nel febbraio 2022, gli erano stati inflitti 21 anni); il campobellese Giuseppe Accardo è stato condannato a 5 anni rispetto ai 7 del primo grado; pena ridotta anche per Vito Bono: 11 anni (in primo grado 17 anni).
Pena ridotta rispetto al primo grado (25 anni) per Gaspare Como ora condannato a 22 anni; Giovanni Mattarella è stato condannato a 10 anni (in primo grado 17 anni); Dario Messina a 22 anni e 6 mesi (in primo grado a 25 anni). Pene di primo grado confermate, infine, per Maria Letizia Asaro (4), Carlo Cattaneo (16), Bruno Giacalone (17), Calogero Giambalvo (4), Carlo Lanzetta (4), Nicola Scaminaci (4).
Operazione Nebrodi 2, uno scarcerato
Il Tribunale del Riesame, dopo gli arresti dello scorso 6 febbraio, ha rimesso in libertà Costanzo Zammataro Giuseppe di Tortorici ma residente a Noto. Il 48 enne, è uno degli arrestatinell’ambito della maxi operazione antimafia denominata “Nebrodi 2”, la più grande offensiva dello Stato a cosa nostra nella provincia di Messina dai tempi dell’inchiesta “Mare nostrum” nella metà degli anni ’90.
Costanzo Zammataro è indagato di estorsione e di aver agevolato uno dei gruppi più attivi del clan in vari attività, in una zona dove tradizionalmente la mafia ha sempre fatto “affari”. Ora i giudici per lui hanno annullato l’ordinanza.
Il ricorso
È stato accolto il ricorso al Tribunale della Libertà presentato dall’’Avv. Antonino Campisi e dai propri collaboratori Antonio Cappello e Francesco Piccione. I sei giudici del Riesame hanno annullato l’Ordinanza di Custodia Cautelare emanata dal GIP di Messina rimettendo in piena libertà il Sig. Costanzo Zammataro Giuseppe, ritenendo che non si ravvisa, per lui, la presenza di gravi indizi di colpevolezza in merito alla partecipazione ed alla finalità di favorire gli affari di Cosa Nostra.
Per effetti del provvedimento in data 01.03.2024 Costanzo Zammataro Giuseppe ha lasciato il carcere di Bicocca ed è totalmente libero.
L’inchiesta
Le indagini e il blitz sono stati condotti dalle Forze dell’Ordine di Messina. Le misure cautelari riguardavano 37 persone.
I reati contestati a vario titolo agli indagati vanno dall’associazione a delinquere di stampo mafioso all’usura, estorsione, traffico e spaccio di stupefacenti.
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