- Svolta per i custodi e dei Beni Culturali siciliani.
- “Sottoscritto l’accordo che consente di tenere sempre aperti musei e parchi siciliani in tutte le festività”
- Esulta il sindacato Cobas/Codir
Accordo appena firmato: svolta per i Beni Culturali siciliani. “Oggi pomeriggio, presso il dipartimento regionale Beni culturali è stato sottoscritto un accordo che consentirà di rendere più sicuri i siti culturali e di ampliare immediatamente l’offerta culturale del patrimonio culturale siciliano con ulteriore effetto positivo già nel periodo delle festività natalizie“. A dichiararlo sono Michele D’Amico responsabile regionale del Cobas/Codir per le politiche dei beni culturali e Simone Romano coordinatore regionale del Cu.Pa.S./Codir (Custodi del Patrimonio Culturale Siciliano), movimento che aderisce al Cobas/Codir.
Un percorso travagliato
“L’accordo è l’epilogo – proseguono i sindacalisti – di un percorso travagliato iniziato nel mese di agosto quando è emerso, durante un incontro con il vertice dipartimentale, non solo la grave mancata liquidazione di quanto spettante al personale per le prestazioni regolarmente svolte nel 2020, previste dall’accordo sottoscritto tra Amministrazione e Sindacati il 14 ottobre 2020, ma ci si è resi, altresì, conto che non era possibile per l’anno in corso sottoscrivere un accordo che tendeva a tutelare e aprire i siti nelle festività per mancanza di risorse certe ed esigibili”.
“Da agosto 2021 ad oggi – commentano i due sindacalisti di Cobas/Codir e di Cu.Pa.S./Codir – non sono mancati momenti di tensione non solo con il vertice dipartimentale ma anche con taluni responsabili museali che hanno cercato di imporre ciò che il contratto di lavoro non prevede”.
Svolta dopo la norma dell’Ars
“Il clima si è rasserenato – continuano i sindacalisti – quando l’Assemblea Regionale Siciliana il 17 novembre scorso ha approvato la norma con la quale ha appostato le somme necessarie a garantire sicurezza, vigilanza, valorizzazione e apertura dei siti culturali per l’anno in corso. Una norma che ha fatto venire meno anche errate interpretazioni, da parte di qualche responsabile del Dipartimento Bilancio sulla norma che, interpretando la norma che destina i proventi della vendita di biglietti di ingresso nei luoghi della cultura, li aveva negati all’Assessorato di Via delle Croci. Errate interpretazioni evidenziate anche da un apposito parere dell’Ufficio Legislativo e Legale della Regione Siciliana”.
“Ora rilanciare il settore”
“Riteniamo – concludono Michele D’Amico e Simone Romano – che sia scoccata l’ora di rilanciare il settore dei Beni Culturali; puntiamo a un impegno del governo regionale finalizzato a investire e superare le criticità che da troppo tempo lo pervadono. Si avvii una fase di ammodernamento delle strutture museali a partire dai fatiscenti sistemi di impianti di sicurezza all’introduzione di processi di digitalizzazione per innovare processi di fruizione dei beni culturali nel tentativo di attrarre nuovi e curiosi fruitori. Chiediamo all’Assessore Regionale ai Beni Culturali Alberto Samonà di avviare, quindi, un’immediata stagione di confronto per rilanciare investimenti e ammodernamento dell’amministrazione, tendente a qualificare l’intero sistema dei beni culturali siciliani, oltre che alla qualità delle condizioni lavorative di tutto il personale”.
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