Sedici nuovi agenti della polizia municipale firmano contratto di un anno

Oggi 16 agenti di Polizia municipale hanno firmato un contratto a tempo determinato della durata di un anno, attingendo a graduatorie già esistenti nei Comuni di Caltanissetta (10 idonei) e Ragusa (6 idonei). I 16 vigili urbani si aggiungono ai 14 già assunti a tempo determinato, provenienti dalle graduatorie dei Comuni di Cefalù, Carini e Termini Imerese

Le assunzioni

L’amministrazione comunale ha potuto procedere a queste assunzioni, attraverso il reclutamento da graduatorie già esistenti e previa stipula di apposite convenzioni, beneficiando dello stanziamento di un milione e 239 mila euro da parte del Ministero dell’Interno.

“L’amministrazione, grazie anche al supporto del governo nazionale e, in particolare, del Ministero dell’Interno, sta mettendo in campo ogni sforzo possibile per potenziare il Corpo della Polizia municipale, da anni in costante insufficienza di organico. Da alcuni giorni, abbiamo anche stabilizzato con contratti a tempo pieno e indeterminato 170 vigili urbani e, una volta ricevuto il via libera dell’emendamento in Senato, saremo pronti per avviare le procedure per il reclutamento di altri 100 nuovi vigili urbani”, afferma l’assessore alla Polizia municipale Dario Falzone.

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Il regolamento

Dopo un lungo braccio di ferro tra maggioranza e opposizione, arriva a tarda notte l’accordo sul nuovo regolamento della Polizia Municipale. Decisiva l’apertura del Comandante Colucciello.

Consiglio Comunale maratona: ore di tensioni

Il Consiglio Comunale di Palermo ha approvato il nuovo regolamento della Polizia Municipale dopo una giornata di accesi dibattiti e rinvii. La questione più spinosa riguardava la frequenza dei test psico-fisici per gli agenti in possesso di porto d’armi.

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Test psico-fisici ogni 3 anni: la mediazione che sblocca l’impasse

La proposta iniziale dell’assessore alla Polizia Municipale Dario Falzone, appoggiata dal Comandante Angelo Colucciello, prevedeva l’eliminazione dell’obbligo annuale di visite, in contrasto con il regolamento del 2018. L’opposizione si è battuta per il mantenimento dei controlli, sottolineando la facoltà dei Comuni di regolarne la frequenza. La mediazione è arrivata con la decisione di effettuare i test ogni 36 mesi.

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