Sostegni, altrimenti sarà crisi. Lancia l’allarme la Federazione Italiana Scuole Materne. La Federazione, a cui aderiscono oltre 500 asili e scuole dell’infanzia in Sicilia, ha chiesto al Governo regionale interventi consistenti e urgenti a sostegno del settore. “Non ascoltare il grido di aiuto porterà ben presto le associazioni di categoria a chiedere alle Organizzazioni Sindacali un incontro per formalizzare l’avvio dello stato di crisi. Rischiamo di perdere un patrimonio educativo e uno dei servizi più essenziali per le famiglie”, si legge in una nota.
L’emergenza non ricada sulle famiglie
È Dario Cangialosi, presidente della Federazione in Sicilia, ad esprimere la propria preoccupazione per la tenuta dei servizi 0/6 anni. “Il prezzo della nuova e insidiosa ondata di contagi, spinta dalla potente variante omicron, non può e non deve ricadere sulle famiglie, ma non può neanche mettere in ginocchio gli Enti gestori” dice.
I fondi non bastano
Quello che lamentano i centri è che le risorse che un tempo erano destinate al potenziamento dei progetti didattici innovativi, alla formazione e alla qualità dei servizi oggi vanno investiti su interventi di sanificazione, acquisto di dispositivi di protezione e sostituzione di operatori scolastici in quarantena. Nell’ultimo mese in Sicilia, ogni scuola dell’infanzia e asilo nido si è trovata ad affrontare almeno 3 casi di contagio tra i bambini e 2 casi tra gli operatori scolastici: docenti ed educatori oppure personale amministrativo e ausiliario. Nelle ultime due settimane il 21% dei bambini hanno affrontato la quarantena oppure si sono contagiati. Sono i numeri riportati dalla Federazione Italiana Scuole Materne.
Sulle scuole si è abbattuto uno tsunami
Numeri importanti che fanno ben comprendere come è complicato più che a un ondata a uno tsunami che si è abbattuto sulle scuole e sui nostri nidi. “Con senso di responsabilità e con la consapevolezza che non può essere negato il diritto ai bambini all’educazione, alla crescita e la leggerezza della socialità, rimaniamo aperti pur sommersi dalla burocrazia, dai protocolli, dalle linee guida e dalla speranza di una mail di supporto che arriva in ritardo o non arriva mai”.
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