Ben 200mila classi in Dad in 7 giorni, lo prevedono i presidi italiani che guardano con preoccupazione il rientro in classe degli studenti italiani dopo le vacanze di fine anno. La proposta rimane la stesa, procrastinare il suono della campanella di qualche settimana, in attesa che la curva della pandemia inizia a scendere e tornare tra i banchi in sicurezza.
“Le previsioni della rivista specializzata Tuttoscuola parlano di 200mila classi in Dad entro 7 giorni da oggi. Una previsione facile da fare guardando i contagi”. Lo ha detto il presidente dell’Associazione Nazionale Presidi, Antonello Giannelli, a Rainews24. “Quello che il governo non ha voluto fare lo farà la pandemia – ha continuato -. A mio avviso sarebbe stato preferibile rinviare l’apertura di 2-3 settimane per raggiungere gli obiettivi che al momento non sono raggiunti. Il governo ha compiuto una scelta legittima sulla quale io non sono d’accordo. Ma questo è normale un uno stato democratico”.
Dubbi sulla ripartenza della scuola arrivano anche dalla Fondazione Gimbe. Critico è il presidente Nino Cartabellotta, sulla decisione di riaprire le scuole oggi. “Non è vero che siamo di fronte a un virus che non crea problemi nella fascia d’età pediatrica. Io in questo momento avrei puntato su due settimane di Dad”, ha detto nella trasmissione ‘L’Italia s’è desta’ di Radio Cusano Campus. Questo periodo di Dad, ha aggiunto, avrebbe permesso di “potenziare la vaccinazione dei ragazzi e dei bambini. Nella fascia 5-11 anni abbiamo ancora 3,1 milioni di bambini non vaccinati”.
E mentre si dibatte sulla scuola, l’arancione sembra inevitabile. Entro una settimana i ricoveri a livello nazionale potrebbero superare i valori soglia per l’ingresso nella zona arancione. Lo indicano le analisi del matematico Giovanni Sebastiani, dell’Istituto per le Applicazioni del Calcolo ‘M.Picone’, del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr). “L’occupazione di pazienti Covid a livello nazionale nei reparti ordinari è al 24.5% circa e aumenta in modo lineare, con un tasso medio di crescita di circa 0.85% al giorno, mentre quella nelle terapie intensive è al 17% circa, anch’essa in crescita lineare con un tasso medio di aumento pari a circa il 0.43% al giorno”, osserva l’esperto. “Se questi trend rimarranno invariati, si prevede – aggiunge – che entro una settimana, avverrà il superamento delle soglie della zona arancione, pari rispettivamente a 30% e 20%”.