Sono 228 le classi in Didattica a distanza nelle scuole siciliane a causa di un contagio da Covid19 riguardante, nella maggior parte dei casi, un alunno, ma in qualche caso un familiare o un insegnante ma questi ultimi sono eventi sporadici fra quelli che portano all’isolamento della classe.
Sono quasi sempre i presidi ad assumere questo genere di scelta spesso sotto la pressione anche dei genitori. Di fatto i dirigenti scolastici sono tirati per la giacca da un lato da chi ha paura del virus dall’altro da chi ha paura della chiusura della scuola o della classe e nel mezzo ci sono anche genitori negazionisti o no vax a creare tensioni e problemi
Non aiutano, secondo i dirigenti scolastici, le nuove norme che dovrebbero impedire proprio l’isolamento della classi attraverso il tracciamento dei casi. Norme complesse e applicabili secondo i dirigenti scolastici siciliani
C’è chi non è riuscito a contattare la Asl nel fine settimana, chi ha dovuto constatare che il tampone gratuito “subito” è una chimera, e chi si è scontrato con il personale che si è rifiutato di sottoporsi al test, andando in quarantena e mandando in sofferenza la scuola: a 10 giorni dal nuovo protocollo, i presidi denunciano “grandi difficoltà” di applicazione, tanto che l’obiettivo niente Dad con un positivo in classe è rimasto in molti casi un auspicio.
Sul fronte del contagio l’ultimo dato utile risale a 11 giorni fa. Lo screening dei casi a domenica 7 novembre parla di 424 casi complessivi nella popolazione in età scolastica di cui 52 casi fra i piccolissimi fino a 2 anni e 84 negli asili. Il picco si raggiunge alla scuola elementare con 201 casi, seguono le medie con 147 e i licei con 141. Poco più della metà dei casi in questione hanno comportato il ricorso alla Dad.
Infine gli screening salivari dove il vero problema è l’adesione ai controlli. Su 13 148 studenti invitati a controllo solo 6485 si sono presentati, circa la metà. Fra di loro appena 23 positivi lo 0,35%.