“Il governo nazionale e quello regionale devono investire seriamente sull’istruzione se si vuole davvero cambiare il Paese e colmare le disuguaglianze territoriali e sociali, a partire da quelle che affliggono la Sicilia. E’ inammissibile, ad esempio, la scarsa diffusione nell’isola del tempo pieno, che sottrae ai ragazzi opportunità d’istruzione e socializzazione”. Lo ha detto il segretario generale della Cgil Sicilia, Alfio Mannino, intervenendo all’attivo regionale della Flc Cgil.
Piaga abbandono scolastico
”Oggi più d’ieri – ha aggiunto – la scuola deve rilanciare la sua funzione come luogo di confronto democratico, come comunità educativa che opera da soggetto collettivo con lo scopo di formare cittadini autonomi e con capacità critica. In Sicilia – ha sottolineato Mannino – l’abbandono scolastico è tutt’oggi una piaga, un fenomeno che consegna alla strada, con tutti i rischi del caso a partire da quello di finire nelle trappole della criminalità organizzata, tanti ragazzi. Un fenomeno dunque che va contrastato con tutte le azioni necessarie a rafforzare la scuola pubblica in organici, strutture e dotazioni e il suo ruolo sul territorio”.
Le richieste del mondo della scuola siciliano
Mannino ha rilevato la necessità che vengano accolte le richieste che vengono dal mondo della scuola: elevare l’obbligo scolastico fino a 18 anni, rendere obbligatoria la scuola dell’infanzia, incrementare il tempo scuola, soprattutto in Sicilia, e un rinnovo contrattuale immediato che dia i giusti riconoscimenti ai docenti. “E’ scandaloso – ha sottolineato che i nostri insegnanti siano i meno pagati d’Europa. Un sistema di istruzione e formazione adeguato è oggi fondamentale per un sano sviluppo della Sicilia, che possa dare prospettive ai nostri giovani”.
La protesta degli studenti
Già lo scorso 23 settembre mattina, gli studenti delle scuole di Palermo erano scesi in piazza per il clima e contro l’alternanza scuola-lavoro. Una manifestazione molto partecipata che ha aperto in maniera decisa l’anno scolastico. Poi le elezioni nazionali, che hanno consegnato la vittoria al centro-destra, con tutte le probabilità che la nuova premier sia Giorgia Meloni. Adesso gli studenti lanciano già la prima data di mobilitazione per il prossimo venerdì 7 ottobre, alle 9:00 a piazza Verdi.
Saremmo in piazza contro il centrodestra
“Quello che si prospetta è un governo di centrodestra a guida Meloni. Questa assemblea di oggi è stata un’occasione per analizzare la nuova fase e capire come attraversarla. Noi come studenti medi siamo sempre stati in piazza contro tutti i governi, perché mai nessuno ha ascoltato le nostre richieste. Siamo stati in piazza contro il governo di sinistra, quando c’era il PD al potere, saremo in piazza contro il governo di destra, quando ci sarà la Meloni premier. Vogliamo unire tutte le rivendicazioni e mandare un messaggio chiaro al nuovo governo: troverà nelle scuole e nelle piazze la più ferma opposizione” – spiega Giorgio Caruso, del Collettivo Einstein Autonomo.
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