Un saggio breve di sociologia della cultura è “Scrivo d’Amore. da Catullo ad Aicha”, di Giorgia Butera e prodotto da Mete Onlus. Un saggio a tratti espressione di libera narrazione autobiografica, di crescita ed evoluzione interiore. La presentazione il 4 settembre, alle ore 19 allo Stand Florio di Palermo.
E’ il coniugare il cammino personale a quello di Mete Onlus, organizzazione fondata dall’autrice in seguito alla Comunità Internazionale “Sono Bambina, Non Una Sposa”, nel 2014. Di fatti, impegni, essere portavoce, chiedere, affermare diritti, sostenere nella libertà, mediare e tutto ciò che è necessario per tutelare la dignità umana. Aicha, rappresenta la bambina, la donna, che al mondo vede negata la sua condizione. E’ la sposa bambina, la donna costretta a indossare il burka, sono le donne afghane tornate a vivere la crudeltà di essere bottino da guerra. E’ il salto di gioia della bambina con i pantaloni gialli che dall’Afghanistan arriva in Europa.
Durante la presentazione, l’autrice, incontrerà la deputata Carolina Varchi, Stefano Saitta, presidente del Comitato Paralimpico Palermo; Yousif Latif Jaralla, regista e cantastorie Iracheno; Chiara Lo Coco, founder di CareCoaching; Antonella Rusticano, vicepresidente Parent To Parent Italia; Paolo Ferrara, arteterapeuta. “E’ la cultura che spaventa la crescita del mondo, l’istruzione, e dalle pagine del Testo un invito ad accrescere se stessi, senza mai abdicare. Ma anche al ritenere la disabilità uno strumento ineludibile per sviluppare opportunità”, afferma la Butera.
Il testo “Scrivo d’Amore. Da Catullo ad Aicha” è educazione del cuore, ed è alla poesia di Gaio Valerio Catullo che è affidato il sentimento per la vita. Giorgia Butera è sociologa, scrittrice prolifica ed impegnata nei diritti umani internazionali da Presidente Mete Onlus. “Scrivo d’Amore. Da Catullo ad Aicha” è la 24esima pubblicazione dell’autrice, da sempre attenta ai processi evolutivi sociali, all’educazione sentimentale ed allo sviluppo dell’industria culturale. Una Donna che ha deciso, sin dall’inizio della sua carriera di viaggiare, incontrare persone, intervenire in conferenze e dibattiti, recarsi nelle scuole, confrontarsi in maniera dialettica e dialogica. Esserci per il pubblico, istaurando un filo diretto che prosegue quotidianamente attraverso la comunicazione digitale, diffondendo messaggi mirati al soggetto recettore (così, come incarnato nella Tecnica di Comunicazione di Francesco Fattorello).