Spuntano delle scritte no vax sui muri della sede dell’Ordine dei Medici di Palermo. Il presidente condanna il gesto come “un raid vile e irragionevole” e presenta una denuncia per fare un volto ai responsabili.
Ovunque la W cerchiata, e poi scritte come “Medici pro vax psicopatici nazisti“, “Servi di un governo nazista”. Stamattina l’Ordine dei medici di Palermo ha aperto i cancelli con i muri esterni della sede vandalizzati e imbrattati, con uno spray rosso, di simboli e frasi riconducibili al movimento no-vax ViVi.
“Dall’insorgenza della pandemia – commenta il presidente dell’Omceo di Palermo Toti Amato, consigliere della Federazione nazionale Fnomceo -, con tutte le sue restrizioni e obblighi di legge, l’Ordine ha dimostrato con i fatti di essere sempre pronto al contraddittorio e all’ascolto dei medici contrari alla vaccinazione, tanto da avere creato con loro un gruppo di confronto. Il raid di stanotte è vile e irragionevole, un attacco alla vita democratica e civile della ‘casa di tutti i medici’, della città e del Paese, che minaccia pericolosamente il valore della salute, della libertà di scelta, ma anche della solidarietà per le persone più fragili”.
Non è la prima volta che a Palermo spuntano scritte contro i vaccini e i medici. Creò molto scalpore il ritrovamento di una scritta no vax nelle vicinanze di un istituto scolastico di Borgo Molara, a Palermo, in piena ondata Covid. “I vax uccidono, salvate i bambini”. È la scritta a caratteri cubitali che campeggiava lungo un muro di cinta adiacente al plesso Andrea Sole della scuola dell’istituto comprensivo Giuseppe Scelsa. Scritte No vax anche alla direzione didattica Raciti in via Tindari a Palermo dove l’Asp aveva ripreso le attività di vaccinazioni nelle scuole. Una scritta rossa “i bambini non si toccano” era stata trovata davanti all’ingresso del plesso scolastico.
Scritte no vax anche a maggio contro il ministro Speranza a Villa Filippina. “Speranza boia nazi” e simboli dei no vax. La W, le due V per ri-vendicazione dei diritti. In quel caso indagarono anche gli agenti della Digos.