Una scossa di terremoto di magnitudo 3.5 è stata registrata alle 6:34 in Sicilia, tra le province di Caltanissetta e Palermo. Secondo i dati dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv), il sisma ha avuto ipocentro a sette chilometri di profondità ed epicentro a un chilometro dalla nissena Villalba e a dieci dalla palermitana Valledolmo. Non si segnalano danni a persone o cose.
Una scossa di terremoto di magnitudo 3.1 qualche settimana fa è stata registrata alle 5:01 sulle pendici dell’Etna, in provincia di Catania. Secondo i dati dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv), il sisma ha avuto ipocentro a 4 chilometri di profondità ed epicentro a 5 chilometri da Milo.
Non si segnalano danni a persone o cose. Circa 5 minuti prima nella stessa zona c’era stata un’altra scossa, di magnitudo 2.5.
Un paio di settimane fa la terra in Sicilia ha tremato altre volte. Per l’esattezza due scosse di terremoto sonno state avvertite nel Messinese, nella zona di Cesarò. La prima, alle 6.07 di magnitudo 4, la seconda pochi minuti dopo di magnitudo 2. Le scosse sono state registrate dall’Ingv, l’istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, a una profondità di 19 e 24 chilometri. I comuni più vicini all’epicentro dei terremoti oltre a Cesarò sono Troina e Regalbuto, nell’Ennese, San Teodoro nel Messinese, e Bronte nel Catanese.
Alla fine dello scorso mese di giugno l’evento tellurico in Sicilia è stato nel Catanese. Un terremoto di magnitudo 3.1 registrato poco dopo mezzanotte sull’Etna. L’evento è stato nettamente avvertito dalla popolazione di diversi paesi del vulcano. L’ipocentro è stato localizzato dall’Ingv, osservatorio etneo, a 1,6 chilometri a nord di Zafferana Etnea a una profondità di 2,8 chilometri. Alla scossa ha fatto seguito uno sciame sismico di almeno altri 14 terremoti di magnitudo compresi tra 1.0 e 1.7, con ipocentro nella stessa zona, tra Zafferana etnea e Linera. Quello di minore energia è stato registrato alle 04.22.