Il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, ha respinto la richiesta di rinvio del rimpasto di giunta al Comune di Palermo avanzata dal sindaco Roberto Lagalla. Schifani ritiene che la situazione attuale, definita “anomalia”, debba essere risolta tempestivamente. L’oggetto del contendere è la presenza dell’assessore di Italia Viva, Totò Orlando, nella giunta Lagalla. Il presidente della Regione chiede l’uscita di Orlando a seguito delle recenti critiche mosse dal deputato renziano Davide Faraone alla gestione di Schifani in merito all’emergenza rifiuti e alla crisi idrica.
Forza Italia, Fratelli d’Italia, Lega e UDC appoggiano Schifani, isolando Lagalla
Forza Italia, attraverso il coordinatore regionale Marcello Caruso, ha richiesto una verifica della situazione, trovando l’appoggio di Fratelli d’Italia, Lega e UDC. Lagalla, rimasto isolato, ha proposto un rinvio del rimpasto a fine anno, durante una verifica a metà mandato. Tuttavia, il sindaco continua a difendere la presenza dei renziani nella sua maggioranza, posizione che ha ulteriormente irrigidito Schifani. Il presidente della Regione ha ribadito la necessità di un intervento dei segretari regionali dei partiti per risolvere la questione.
Il pressing su Lagalla aumenta, ma un rimpasto potrebbe acuire le tensioni tra gli alleati
Il pressing su Lagalla per avviare le trattative per il rimpasto è in costante aumento. Tuttavia, l’apertura di questa fase potrebbe generare ulteriori tensioni tra gli alleati di governo. Ogni partito, infatti, potrebbe avanzare pretese per ottenere maggiore spazio all’interno della giunta. Fratelli d’Italia, che ha chiesto il rimpasto sia a livello regionale che nazionale, potrebbe ambire al posto lasciato libero da Italia Viva, con Andrea Mineo come possibile candidato. Questa mossa non sarebbe ben vista da Forza Italia, che a sua volta potrebbe richiedere un posto in più in giunta, così come la Lega.
Il centrosinistra osserva le manovre dei renziani, interpretate come un avvicinamento al “campo largo” di Schlein
Le dinamiche interne alla maggioranza di centrodestra vengono osservate con attenzione anche dal centrosinistra, che interpreta le mosse dei renziani come un possibile avvicinamento al progetto di “campo largo” proposto da Elly Schlein. Carmelo Miceli, ex parlamentare del PD, ritiene che Lagalla debba scegliere se cedere alle pressioni della destra o esercitare fino in fondo il suo ruolo di sindaco, anche a costo di perdere la maggioranza
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