Continuano le frecciate tra i forzisti. Stefano Pellegrino, presidente del gruppo parlamentare Forza Italia all’Ars attacca ironicamente Gianfranco Micciché. Queste le sue parole: “L’onorevole Micciché non ci stupisce più. Non ci stupisce che oggi attacchi gli Assessori, che per altro in larga parte hanno appena iniziato il proprio cammino amministrativo, confermando di agire, lui sì, come capo corrente e non certo come leader di un importante partito di governo”.
Pellegrino prosegue: “Un giorno è in maggioranza, il giorno dopo è fuori, salvo provare a stare con un piede qui e uno lì, un giorno col Governo si dialoga, il giorno dopo si vota contro la maggioranza di governo e si ammicca all’opposizione. L’ho già detto in Aula: faccia pace con sé stesso”.
E continua: “Soprattutto, si affretti per il bene dei contribuenti, a scegliere se stare all’Ars o al Parlamento nazionale invece di continuare a percepire una scandalosa doppia indennità”.
E conclude sottolineando l’urgenza con la quale Forza Italia debba essere commissariata come aveva detto Micciché a Casa Minutella: “Su una cosa sola siamo d’accordo. Sul fatto che è tempo ed è urgente che Forza Italia venga commissariata, per tornare ad essere guidata da chi rispetta gli elettori e il mandato ricevuto per governare col Presidente Schifani”.
Un Gianfranco Miccichè pacato in modo inconsueto come lo si vede ormai da qualche settimana, ha espresso la sua posizione durante Casa Minutella solo sul 14 in onda oggi su Video Regione. E’ stata l’occasione per rispondere a numerose domande poste dai giornalisti del Giornale di Sicilia e di BlogSicilia.
“Noi siamo nella maggioranza e non andremo via anche se provano a cacciarci” ha detto Miccichè rispondendo alle domande sulla spaccatura che ha portato alla nascita di due diversi gruppi di Forza Italia nel Parlamento regionale, uno a cui aderisce lui ed un secondo a cui aderisce il, Presidente Schifani.
“Loro avevano convocato il gruppo senza nemmeno invitarci e non si sa sulla base di quale norma” continua anche se dalla parte opposta della barricata si nega questa affermazione sostenendo che Miccichè ed i suoi erano stati invitati e ci sarebbero gli screen shot a dimostrarlo nell’era delle convocazioni digitali.
Miccichè torna a smentire trattative con Renzi “Io non lascerò mai il partito. Sono pronto a lasciarne la guida, ma voglio capire cosa è successo. La sera prima era tutto a posto, l’indomani scopro che non ci hanno dato niente. Io ho sempre cercato la pace – continua – e mi sarei accontentato anche di un segretario di commissione ma niente, neanche quello. probabilmente sto pagando l’aver pubblicamente detto che il candidato non poteva essere Musumeci ma non ero l’unico a pensarlo. Non lo voleva quasi nessuno e molti di quelli che non lo volevano ora siedono al governo”.