I giudici della seconda sezione penale di Palermo hanno ridotto la pena a 13 anni e 9 mesi all’imprenditore del settore delle scommesse on line Benedetto Bacchi finito nell’inchiesta Game Over. Secondo l’accusa l’imprenditore partito da Partinico era riuscito a mettere su un impero composto da circa 700 sale sparse in tutta Italia, col marchio “B2875” e con sede legale a Malta. Secondo il pentito Vito Galatolo Bacchi “si era preso Palermo”.
Bacchi era finito in cella con le accuse di concorso in associazione mafiosa e riciclaggio del denaro dei clan. Dalle indagini è emerso un vero e proprio “contratto” tra Cosa Nostra palermitana e l’imprenditore, riuscito secondo le indagini, con l’appoggio delle famiglie mafiose, a monopolizzare il settore.
In primo grado Bacchi, difeso dall’avvocato Antonio Maltese, era stato condannato a 18 anni. In appello la confisca è stata ridotta a 2 milioni e 800 mila euro. Parte del patrimonio sequestrato gli è stato restituito.
Oltre ai 13 anni e 9 mesi inflitti a Bacchi, i giudici hanno condannato Diomiro Alessi, Domenico Bacchi, Vito Alessio Di Trapani e Giuseppe Italo Pecoraro, tutti alla pena di 2 anni ciascuno), Maicol Di Trapani, 2 anni e 8 mesi, Salvatore Ingrasciotta, 3 anni, Alessandro Rosario Lizzoli, 2 anni e 8 mesi), Francesco Lo Iacono, classe 1980, 3 anni e 4 mesi, Maurizio Primavera, 3 anni, Fabio Lo Iacono a 3 anni, Francesco Lo Iacono, classe 1976, un anno e 4 mesi, Francesco Paolo Pace, 3 anni e 4 mesi, e Antonio Grigoli, 2 anni e 8 mesi.
Assolto Antonio Pantisano Trusciglio, estinto il procedimento per Francesco Regina perché durante il processo è morto.
Gli imputati dovranno anche risarcire le parti civili, a cominciare dal Comune di Partinico, al quale è stata concessa una provvisionale di 30 mila euro e il centro Pio La Torre, rappresentato dagli avvocati Ettore Barcellona e Francesco Cutraro, l’associazione Antonio Caponetto, Sicindustria, Sos Impresa, Confcommercio, Confesercenti e Solidaria.
Nel 2021 è stato sgominato il racket delle scommesse clandestine online. Una rete criminale che si estendeva tra le città siciliane e l’isola di Malta. L’operazione condotta dalla Polizia di Stato