In corso dalle 3 di questa mattina lo sciopero dei vettori ferroviari. Terminerà alle 15 dopo che il ministro dei Trasporti, anche a seguito della posizione espressa dalla Commissione Garante degli scioperi ha ordinato il dimezzamento dello stop rispetto alle 24 ore proclamate dai sindacati e confermate dopo il tavolo convocato al Mit per cercare di revocare lo sciopero.
Disagi per i passeggeri che sono stati costretti a riprogrammare i propri viaggi e per i pendolari che si sono dovuti organizzare in altro modo. Stazioni insolitamente deserte e binari vuoti caratterizzano queste prime ore di sciopero.
Soppressioni in Sicilia
Finita la tratta garantita dalle 6 alle 9, molte le soppressioni di corse in Sicilia, oltre ovviamente gli inevitabili ritardi.
Il “precetto” di Salvini
Salvini ieri aveva precettato il personale dei treni. Il vicepremier e ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture ha preso questa decisione dopo che il tavolo al dicastero di Porta Pia con i rappresentanti di Trenitalia e Italo e i sindacati di categoria si era concluso con un nulla di fatto e le sigle sindacali avevano confermato lo sciopero.
Con il provvedimento firmato da Salvini lo sciopero terminerà alle ore 15, ha spiegato il ministero, sottolineando che il ministro ha deciso di prendere questa misura “anche alla luce dell’assicurazione dell’immediata ripresa delle trattative sindacali su tutti i punti oggetto dell’agitazione”. Inoltre il Mit “ha agito anche in base a una nota della Commissione Garanzia Scioperi”, fa presente il ministero.
“Impensabile uno sciopero a luglio”
“Lasciare a piedi un milione di italiani, di pendolari un giovedì di luglio con temperature di 35 gradi era impensabile”, ha detto Salvini, in un video messaggio dopo l’incontro. “Mi adopererò perché le aziende incontrino i sindacati per dare soddisfazione ai lavoratori delle ferrovie senza però lasciare a piedi centinaia di migliaia di italiani che non ne hanno colpa”, ha aggiunto il ministro. Dura la replica della Filt Cgil. “La precettazione è un’iniziativa, vergognosa, sbagliata e illegittima”, ha detto il segretario generale del sindacato Stefano Malorgio. Lo sciopero di 24 ore nelle ferrovie era stato proclamato dalle sigle sindacali di categoria Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti, Ugl Ferrovieri, Orsa Ferrovie e Fast Confsal. Le premesse per una revoca erano apparse pari allo zero già prima dell’incontro al dicastero di Porta Pia.
L’ira dei sindacati
“Credo che i margini per una revoca dello sciopero dei trasporti ferroviari proclamato dalle categorie a partire da questa notte non ci siano”, aveva dichiarato il segretario generale della Cisl, Luigi Sbarra, circa tre ore prima della riunione. E la Uiltrasporti aveva aggiunto: “La convocazione da parte del Mit sugli scioperi arriva fuori tempo massimo, la revoca non è quindi un’opzione possibile”. Trenitalia prima della precettazione aveva comunicato che sarebbero stati garantiti i servizi essenziali previsti in caso di sciopero dalle ore 6 alle ore 9 e dalle ore 18 alle ore 21. Italo, dal canto suo, aveva fatto sapere che avrebbe garantito un certo numero di treni. Ed è stato un nulla di fatto anche per il tavolo sullo sciopero dell’handling degli aeroporti.
“Non ci sono avanzamenti” sulla trattativa con le aziende, hanno detto i sindacati, confermando quindi lo sciopero di sabato del personale di terra, che si fermerà per otto ore: dalle 10 alle 18. “Per noi lo sciopero dell’handling rimane confermato e domani saremo a Bologna in assemblea unitaria con le lavoratrici e i lavoratori dell’handling per affrontare con loro le ragioni dello sciopero”, ha detto il segretario generale della Uiltrasporti Claudio Tarlazzi. Allo sciopero aeroportuale di sabato si aggiungeranno anche le agitazioni dei piloti di Malta air, che opera i voli di Ryanair, dalle 12 alle 16 e dei piloti e assistenti di volo di Vueling dalle 10 alle 18. Intanto si sono insediati proprio oggi i nuovi componenti della Commissione di garanzia dell’attuazione della legge sull’esercizio del diritto di sciopero nei servizi pubblici essenziali, nominati lo scorso 9 giugno con decreto del presidente della Repubblica. Paola Bellocchi è la nuova presidente. La Commissione resterà in carica per i prossimi sei anni.
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