Si fermano i trasporti mercoledì 13 aprile a Palermo per uno sciopero di 8 ore proclamato dalle segreterie territoriali Cobas-Tpl e Ugl-Tpl, dalle 9,30 alle 17,30. Uno stop per il quale, comunica l’Amat, potrebbero verificarsi ritardi o soppressioni di linee bus e tram. Una manifestazione indetta per denunciare che con lo stop alla Ztl l’Amat, l’azienda partecipata comunale dei trasporti, rischia di andare ‘gambe all’aria’ e non avere più soldi per gestire il tram
“Uno sciopero assolutamente inopportuno, che mischia strumentalmente questioni molto complesse, come la gestione della Ztl e i turni di lavoro sanciti da un accordo sottoscritto da tutte le altre sigle sindacali che rappresentano la maggioranza dei lavoratori – attacca il presidente dell’Amat Antonio Gristina -. Chi parla della soppressione di 42 turni di linea sa benissimo che ciò è scaturito da una serie di cause concomitanti. Risultano infatti per quel giorno un numero di ferie giustamente concesse ai dipendenti e un maggior numero di lavoratori in permesso sindacale rispetto alla media. Inoltre, cinque operatori d’esercizio sono stati sottoposti alla necessaria e obbligatoria visita per la verifica dell’idoneità alla guida – afferma Gristina – Siamo di fronte a un palese caso di mancanza di collaborazione da parte di Cobas e Ugl, in un momento in cui l’azienda ha bisogno del supporto di tutti, e non certo di uno sciopero strumentale”.
“L’Amat ha cercato fino all’ultimo di mediare con le due sigle sindacali – continua – che però continuano a disconoscere l’accordo firmato da cinque sindacati, cioè dalla maggioranza dei lavoratori, sul sistema di turnazione degli operatori d’esercizio”.
Sul fronte della situazione economica “L’azienda – dice Gristina – sta lavorando a 360° per trovare ed ottenere le necessarie risorse ed i recuperi di produttività necessari alla realizzazione del quadro economico finanziario che dovrà reggere l’Amat anche per il futuro. Abbiamo ben chiaro che solo con i nostri sforzi riusciremo ad ottenere autonomamente risorse in aggiunta a quelle che l’amministrazione comunale ha deciso e deciderà di versare, a conferma della stretta sinergia con il socio unico. Forse Cobas e Ugl hanno dimenticano che l’Amat ha subito nel tempo il taglio di circa 30 milioni di contributi regionali. Il nostro obiettivo è quello di essere un’azienda sana. Vogliamo essere ciò che la gran parte dei lavoratori di questa azienda dimostrano di essere quotidianamente, come ad esempio quelli che ieri, dopo il gravissimo sinistro avvenuto sulla linea 4 del Tram, hanno reagito prontamente all’emergenza, risolvendo il problema in poche ore, riconsegnando alla città un servizio efficiente – conclude il presidente dell’Amat – Tutto questo perché hanno compreso che in questo momento vale di più l’orgoglio di essere un autoferrotranviere e dipendente dell’Amat, piuttosto che l’arroccarsi su posizioni che non tengono conto dell’interesse dei lavoratori e della collettività, ma che serviranno soltanto a tenere il gioco di pochissime persone”.