Si intitola “Argos” il cortometraggio ispirato all’opera e alla figura di Leonardo Sciascia, le cui riprese inizieranno il 6 aprile a Palermo e a Racalmuto, il paese che ha dato i natali allo scrittore morto nel 1989.
E’ un progetto inserito nel corso di regia della Scuola di cinema indipendente “Piano focale” di Palermo e che prevede la realizzazione complessiva, da parte degli allievi, di 19 opere.
Il cortometraggio, scritto e diretto da Fabio Bagnasco, in collaborazione con Filippa Gracioppo e Gaspare Buzzetta, è coprodotto con Eikona Film e cade in occasione dell’anniversario del centenario della nascita di Sciascia, celebrata dall’omonima fondazione con un ricco cartellone di eventi. Il cortometraggio si avvarrà delle musiche di Fabio Cinti, vincitore del Premio Tenco per la rilettura dell”album “La voce del padrone” di Franco Battiato.
Otto gennaio 1921, nasceva a Racalmuto Leonardo Sciascia. Un grande siciliano, un intellettuale libero mai piegato alle logiche del potere. In Sicilia tante le manifestazioni in suo onore si sono svolte quest’anno. Un siciliano che ha saputo raccontare le contraddizioni, i mali, le imposture, le ipocrisie e gli inganni dell’Italia utilizzando come punto di osservazione la Sicilia.
“Io – affermava Sciascia – ho dovuto fare i conti, da trent’anni a questa parte, prima con coloro che non credevano o non volevano credere all’esistenza della mafia, e ora con coloro che non vedono altro che mafia”.
“Maestro di scrittura”, lo considera Alberto Samonà, assessore ai Beni Culturali siciliani. “Straordinario uomo di penna, che passava, con nonchalance, dalle narrazioni ai saggi, dai gialli col finale aperto a commedie o inchieste giornalistiche e storiche. Da giornalista e scrittore, ma soprattutto da Assessore regionale dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana, apprezzo particolarmente il suo modo di anatomizzare crudamente il potere, combattendo instancabilmente contro una pletora di trasformisti e rifiutando sempre il “compromesso”. Sciascia, di cui sono appassionato lettore, ha avuto il dono di intuire verità scomode e di raccontarle senza filtri: un intellettuale libero, anticonformista e irriverente; un eretico che ha precorso i tempi e li ha percorsi guardando oltre, sfidando chi preferiva crogiolarsi acriticamente fra dogmi culturali, morali e politici; un rivoluzionario solitario che portava alto il vessillo degli incomodi non proni alle false verità preconfezionate”.
“Questo grande interprete del nostro tempo – ha ancora detto l’assessore Samonà nel centenario – è colui che ha coniato un neologismo perfetto per chi, come me, è affetto da una dolcissima patologia, la “sicilitudine”, quale appartenenza struggente e appassionata alla Sicilia”.
Dall’8 gennaio 2020 la biblioteca comunale di Palermo porta il nome di Leonardo Sciascia. Nell’occasione dell’intitolazione, il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando ha dichiarato: “Ho sempre pensato che Leonardo Sciascia fosse un eretico di un’eresia che era conferma di libertà, in una terra nella quale purtroppo l’ortodossia era la mafia. Basterebbe questo per dare un senso all’intitolazione di questa che è la più importante istituzione culturale letteraria della Sicilia. Intitolazione che è anche un invito a leggere in una città, quella di Palermo, dove si dice che Leonardo Sciascia leggeva ma non scriveva, avendo l’abitudine di leggere a Palermo e di scrivere a Racalmuto. Un abbraccio carico di memoria e di ammirazione ai suoi familiari qui presenti insieme a noi”.