Palermo

Spari a salve in una simulazione a scuola, Schifani, “Approfondimenti per accertare responsabilità”

Il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani esprime “profondo sconcerto” per l’episodio verificatosi nella scuola Ferrara di Palermo, che ha scosso la comunità.
“Un atto di violenza gratuita nei confrontidi bambini – sottolinea Schifani – che non può trovare alcuna giustificazione e che è gravemente diseducativo. Sono più che certo che il sindaco di Palermo non fosse al corrente di quanto avvenuto, ma è necessario un approfondimento per comprendere eventuali responsabilità. La nostra priorità deve essere quella di insegnare ai bambini i valori fondamentali del soccorso e dell’assistenza alla popolazione, atti umanitari che rappresentano un esempio di bene e di convivenza civile”.

Cos’è successo

Una dimostrazione degli agenti della polizia municipale di Palermo con alcuni colpi d’arma da fuoco a salve in un istituto scolastico di Palermo ha scatenato una ridda di polemiche.

Cosa è successo

Alcuni genitori si sono visti arrivare il video sulla chat della esibizione con il cane e gli agenti che sparavano e hanno protestato con vigore contro la dirigente scolastica.

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E’ avvenuto nel corso della mattina nel plesso Ferrara dell’istituto comprensivo Rita Borsellino alla Magione a Palermo gli agenti della polizia municipale di Palermo, in una dimostrazione in cortile, hanno sparato quattro volte a salve durante una lezione di educazione stradale, inscenando l’arresto di un malvivente. Tutto davanti a alcune classi di bambini della scuola dell’infanzia. Alcuni hanno applaudito all’arresto del malvivente ma gli studenti più piccoli si sono spaventati. Per alcuni genitori uno choc.

Le parole dei genitori

“Sono rimasta sconvolta quando mia figlia mi ha raccontato quanto accaduto – dice una mamma – Mi sono ritrovata a doverle spiegare che era tutto una finzione e che non si spara ai cattivi”. A sollevare il caso la consigliera comunale Mariangela Di Gangi che ha inviato una lettera al comandante della polizia municipale Angelo Colucciello e all’assessore Aristide Tamajo. “Pur comprendendo e apprezzando l’impegno della polizia municipale nel promuovere la cultura della sicurezza e della legalità nelle scuole – ha scritto Di Gangi – mi chiedo quanto una simulazione di arresto, con l’utilizzo di armi, sia pertinente al tema dell’educazione stradale”.

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L’intervento della politica

Anche la deputata del Pd Sicilia, Valentina Chinnici invita a “prestare molta attenzione alla tipologia di attività educative extrascolastiche rivolte ai bambini della scuola dell’infanzia. È evidente – aggiunge – che si sia trattato di un errore di valutazione. L’uso di armi nelle scuole italiane non dovrebbe essere mai consentito”. La dirigente scolastica Lucia Sorce si è scusata con le famiglie, ma non era stata informata che nella simulazione ci fossero previsti degli spari. Il comandante della polizia municipale conferma che la preside non fosse stata informata. Ma la simulazione era stata concordata con le insegnanti.

La risposta del comandante

“Ho dato disposizione che una simulazione del genere non venga mai più portata nelle scuole. Si tratta di tutelare i bambini e rispettare le diverse sensibilità – dice il comandante Angelo Colucciello – Detto questo, alla “Borsellino” le attività sono state preventivamente descritte e autorizzate dagli insegnanti. Confermo che la preside non era al corrente. C’è stato un fraintendimento, ma in ogni caso una dimostrazione simile non va proposta a bambini dell’asilo”. Adesso chi rischia è l’insegnante che ha girato il video e contravvenendo alle norme sulla privacy per avere diffuso il video rischia una sanzione disciplinare.

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