“Pasqualino Monti rappresenta un patrimonio inestimabile per Palermo e per tutta la Sicilia occidentale, grazie al lavoro straordinario svolto in questi anni. La sua indiscussa professionalità ha tracciato una strada chiara e virtuosa, contribuendo in modo significativo allo sviluppo del nostro sistema portuale e all’intera economia della regione”. Lo afferma il presidente della Regione, Renato Schifani, commentando le dichiarazioni del presidente dell’Autorità di sistema portuale della Sicilia occidentale, Pasqualino Monti, che, a margine di una conferenza stampa convocata a Trapani per parlare delle previsioni relative al 2025 dello scalo, ha parlato del futuro dell’Authority.

Le parole di Schifani

“La politica dovrà assumersi pienamente la responsabilità di individuare una figura tecnica di pari profilo, capace di garantire la continuità con l’importante percorso intrapreso da Monti, in scadenza il prossimo luglio. Le sfide ancora aperte e le ambizioni per il futuro richiedono competenza, visione e determinazione. Non possiamo permetterci di perdere lo slancio che Monti ha dato ai nostri porti e ai nostri territori. Mi auguro che il processo decisionale tenga conto della necessità di valorizzare quanto costruito finora e che si scelga nel segno della qualità e della continuità”, ha detto Schifani.

 

Le dichiarazioni di Monti

“Non sono siciliano ma questa terra mi ha dato tanto. Porterò con me ciò che ho ricevuto in termini di umanità e accoglienza”. Sono le dichiarazioni del presidente dell’Autorità di sistema portuale della Sicilia occidentale, Pasqualino Monti, il cui mandato scadrà all’inizio della prossima estate, a margine di una conferenza stampa convocata a Trapani per parlare delle previsioni relative al 2025 dello scalo.

“Sono molto affezionato a questo territorio, comprerò anche casa a Palermo. Tornerò, quindi, certo non con la stessa funzione di adesso – ha detto Monti -. Il mio mandato scadrà a giugno 2025, c’è ancora qualche mese. Sono molto concentrato sulle cose che restano ancora da fare, piuttosto che a raccontare ciò che è stato fatto”.

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