Svolta tattica nel Palermo allenato da Gullermo Barros Schelotto. Il tecnico argentino ha mostrato, nei primi allenamenti di questa settimana, di rivolgere la sua attenzione al modulo col quale ha ricevuto buoni risultati nelle sue esperienze precedenti in patria. Il Palermo passa allora al 4-3-3 ma i giocatori, che sono sembrati piuttosto motivati nel corso della settimana, hanno vissuto anche la novità degli allenamenti mattutini introdotti dal neo tecnico argentino.
“Gioco per segnare un gol in più dell’avversario – dice Schelotto – ma gli schemi lasciano il tempo che trovano. A fare la differenza sono gli uomini e l’atteggiamento“. Incognite? Una in particolare: Maurizio Zamparini. Come tutti i tecnici stranieri, anche l’argentino avrà bisogno di tempo per prendere le misure al nostro calcio. Cosa che si sposa male con la poca pazienza del numero uno rosanero.
Per la sfida casalinga con l’Udinese di Colantuono la difesa è fatta, anche in considerazione dell’assenza obbligata per squalifica di Andelkovic: Gonzales e Goldaniga al centro con Lazaar a sinistra e Morganella a destra.
In posizione di playmaker dal primo minuto è previsto Cristante. Il giovane ex Milan e Benfica non ha ancora i 90 minuti sulle gambe ma sembra al centro del progetto tattico di Schelotto. Alla sua destra Hjilemark ed a sinistra uno tra Brugman e Jaialo.
In avanti, punta centrale dal primo minuto dovrebbe essere Gilardino con Quaison e Vasquez in appoggio con quest’ultimo motivato a riprovare in campo l’unico ruolo che può dargli eventualmente spazio nalla nazionale italiana di Conte.
Resta al palo nel frattempo la campagna acquisti di riparazione che chiuderà ai primi di febbraio. Zamparini che in settimana ha seguito la squadra cui ha presentato il nuovo tecnico sembra volere attendere l’uscita con l’Udinese prima di definire qualche nuovo innnesto anche in vista dlel’ingresso in società del nuovo consulente Mijatovic.
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