E’ stato comandante MariSicilia dopo aver comandato svariate navi da guerra. Contrammiraglio dal 2010 è stato anche Direttore del Centro Innovazione della Difesa, Coordinatore Nazionale e Presidente del Comitato Interforze dei Centri di Eccellenza nazionali e accreditati presso la NATO. Nel 2014 è stato assegnato allo Stato Maggiore Marina Reparto Piani, Operazioni e Strategia Marittima. Oggi alto ufficiale della riserva della Marina si può permettere di parlare fuori dai denti e consegna a primatonazionale.it tutta la sua indignazione per la scarcerazione di Carola Rackete decisa dalla magistratura agrigentina (leggi qui la decisione del magistrato).
“Le motovedette della Guardia di Finanza sono navi militari a tutti gli effetti – dice – essendo iscritte nel ruolo speciale naviglio militare“.
“Sono equiparate alle navi da guerra, secondo la Cassazione, ai fini della tutela penale riservata ad esse. Nel caso di guerra – continua – concorrono al dispositivo navale di difesa marittima! Tutte le motovedette della Guardia di Finanza hanno la bandiera da guerra della Marina Militare!
C’è, poi, il tema dei porti non sicuri. Quelli tunisini lo sono per l’Ammiraglio altrimenti non verrebbero autorizzate tutte le crociere europee che sbarcano migliaia di turisti ogni settimana.
Il problema principale resta quello della tutela delle forze dell’ordine e del rispetto degli uomini in divisa che sarebbe venuto meno da parte della magistratura ed è questo a far parlare De Felice che poi mette in dubbio la competenza giuridica di chi scrive queste sentenze: “Non possiamo che chiedere che nel concorso in magistratura sia inserito diritto della navigazione nazionale e internazionale!”.
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