E’ stata assolta “perché il fatto non sussiste” Patrizia Monterosso, ex segretario generale della Regione siciliana e attuale direttore della Fondazione Federico II, accusata assieme Anna Rosa Corsello, ex dirigente regionale, del mega peculato da 11 milioni di euro legato agli extra-budget della Formazione professionale.
Monterosso ha scelto il rito abbreviato mentre Corsello ha scelto l’ordinario. Per Patrizia Monterosso, che era assistita dagli avvocati Nino Caleca e Roberto Mangano, la procura aveva chiesto la condanna a quattro anni. Gli avvocati avevano presentato nelle scorse udienze un parere dell’Avvocatura dello Stato che consiglia alla Regione di non costituirsi parte civile al processo perché “gli atti del segretario regionale sono legittimi”.
Proprio per questo Patrizia Monterosso ha deciso di farsi processare con gli elementi fin qui raccolti dai pm. La vicenda del processo è quella delle somme concesse agli enti di formazione in aggiunta alle cifre previste inizialmente dal Piano dell’offerta formativa regionale. Integrazioni che per la Corte dei conti erano illegittime. Fu il nucleo di polizia tributaria della finanza a scoprirlo.
Il segretario generale della Regione, per l’accusa, sarebbe stata il concorrente morale del peculato milionario commesso materialmente da Corsello, ex dirigente del dipartimento della Formazione. “E’ finita una prova umana – dicono gli avvocati Mangano e Caleca – dolorosissima che ha segnato pesantemente anche le prospettive professionali e di vita della Monterosso”.
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