La voce girava da tempo ma l’ufficialità non c’era. l Consiglio dei Ministro, però, l’aveva rimossa dall’incarico per motivi di opportunità dopo la diffusione di una intercettazione telefonica nel corso della quale la donna di ferro prefetto di Palermo parlava con l’altra dama di ferro, la presidente della sezione Misure di Prevenzione del tribunale di Palermo finita nella bufera per lo scandalo della gestione dei beni confiscati a Palermo.
Proprio nell’inchiesta sull’ex presidente della sezione Misure di prevenzione, Silvana Saguto, adesso c’è un nuovo indagato ed è proprio l’ ex prefetto di Palermo Francesca Cannizzo. I finanzieri del nucleo di polizia tributaria, racconta stamani La Repubblica, le hanno notificato un avviso di proroga delle indagini, che ipotizza due reati pesanti: corruzione e concussione.
L’ inchiesta della procura di Caltanissetta avrebbe messo in risalto un rapporto molto stretto fra la Saguto e la Cannizzo. Dalle intercettazioni sarebbe emerso che le due amiche si scambiavano alcune raccomandazioni e la Cannizzo sarebbe stata intercettata mentre segnalava al giudice un giovane per un incarico. Si tratterebbe del nipote dell’ex prefetto di Messina Stefano Scammacca.
Ma lo scambio di favori sarebbe stato bilaterale. Sempre secondo l’ipotesi accusatoria la Saguto avrebbe invece sollecitato la Cannizzo a raccomandare un suo pupillo, il ricercatore Carmelo Provenzano, per un incarico al Cara di Mineo.
Tutte accuse che dovranno essere dimostrate e sulle quali si continuerà ad indagare